“Le polemiche che oggi hanno visto protagonista il liceo Giulio Cesare di Roma, in questi mesi hanno toccato tanti altri istituti scolastici, di ogni ordine e grado, ogni volta che si è voluto introdurre progetti educativi sui delicati temi dell’affettività e della sessualità”. Dice la deputata del Nuovo centro destra.
“Queste iniziative che vanno dagli opuscoli dell’Unar fino a letture in classe appositamente selezionate, sono finalizzate a introdurre nelle scuole le teorie del gender, con l’obiettivo di distruggere culturalmente la differenza sessuale”.
“Si tratta di una strategia preordinata – aggiunge Roccella – che punta a mettere in discussione la famiglia così come disegnata dalla nostra Costituzione, cioè fondata sull’unione tra un uomo e una donna, e a svuotare di significato la genitorialità naturale. Ma lo sbaglio sta nel manico: l’errore fondamentale di questo tentativo è la volontà di scavalcare la famiglia sostituendosi ad essa. Dopo tanto parlare di sussidiarietà e di appoggio alla famiglia siamo a grossolani esempi di “Stato etico”, e abbiamo già visto, in passato, come tutte le volte che lo Stato ha tentato di assumere su di sé i compiti educativi della famiglia, i risultati siano stati disastrosi”.
Dice invece Alessandra Cattoi, assessore al Comune di Roma:
”Quanto accaduto al liceo Giulio Cesare costituisce un inaccettabile atto di minaccia e di censura omofoba. E testimonia di quanto ancora dobbiamo lavorare per contrastare gli stereotipi e gli atteggiamenti aggressivi che possono sfociare in episodi di violenza” ”L’accaduto è ancora più grave perché’ riguarda la scuola, il luogo per eccellenza dove si insegna il rispetto per le differenze e il valore dei diritti di tutte le persone. Dobbiamo stigmatizzare ogni comportamento omofobo e al tempo stesso dobbiamo avere fiducia negli insegnanti che affiancano quotidianamente le ragazze e i ragazzi nel loro percorso didattico e di crescita, accompagnando la loro riflessione anche su argomenti delicati attraverso gli strumenti che ritengono più adeguati. L’episodio di oggi avvalora ulteriormente il lavoro di sensibilizzazione e di contrasto al bullismo omofobico che stiamo portando avanti nelle scuole di Roma. Combattere le discriminazioni è parte essenziale dell’impegno dell’Amministrazione capitolina per i diritti e la democrazia”.
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