Nuovo episodio di ripugnante violenza a Milano: nella notte tra sabato 15 e domenica 16 settembre ignoti hanno devastato la sede di un’Associazione, la Scuola di Cultura Popolare di via Bramantino, alla periferia nord della metropoli meneghina (cinque chilometri dal Duomo), riempiendo i muri di scritte omofobe e razziste, realizzate con bombolette spray di vernice rossa fiammante.
Gli autori del nobile gesto hanno saputo dare il meglio di sé mediante copioso repertorio di svastiche, simboli fallici, gentili epiteti e sapide definizioni, tipiche del loro elevato livello culturale e della loro evoluta weltanschauung: “puttane”, “W Salvini”, “lesbicche” (con due c), “ciucciate”, “froci al rogo”, “baciatevi” e amenità consimili (i lettori ci perdonino l’aver riportato integralmente sconcezze così indegne, ma crediamo che la realtà non vada nascosta, specialmente quando è tanto triste).
Non manca nemmeno un fallito tentativo di scrivere il nome di Allah in arabo, forse per sfottere gli immigrati musulmani.
E poi armadi, banchi e sedie sbattuti a terra, ovunque. Risultato: scuola inagibile per i danni subiti.
L’Associazione Scuola di Cultura Popolare coordina corsi di sostegno e doposcuola per bambini e adolescenti della zona.
Per ripulirla, si sono messi al lavoro mamme e bambini (una dozzina) del quartiere, con stracci e scope, benché fosse domenica (16 settembre).
Forse, a scatenare la violenza vandalica degli eroici idioti che l’hanno semidistrutta, è stato l’impegno dell’Associazione a favore dell’integrazione: infatti il collettivo che la gestisce lavora anche su progetti di integrazione per migranti.
“È successo questa sera a Milano. È successo nella mia zona. Scuola di Cultura Popolare in Via Bramantino, che da oggi avrebbe dovuto riprendere le attività. Ormai è un assalto al giorno. Ormai è sdoganato tutto. Tutto”: sono le parole sconsolate con cui alle 22,43 di sabato 15 ha commentato l’episodio sul proprio profilo Facebook Luca Paladini, da sempre impegnato contro omofobia e razzismo, collaboratore di Huffington Post e fondatore dell’associazione Sentinelli di Milano.
E domenica 16, alle 8,02, sulla pagina Facebook de I Sentinelli di Milano è comparso questo post: “Ormai sembra un bollettino di guerra. Ogni giorno un raid con svastiche, croci celtiche, minacce, pestaggi, intimidazioni. Reagiamo e possibilmente non solo facendo gli indignati da tastiera. In più di 12.000 hanno già risposto al nostro appello.”
Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano (nominato nel 2013 dal Sindaco Giuliano Pisapia), ha pubblicato sulla propria pagina Facebook le foto delle aule imbrattate, commentandole con queste parole: “La Scuola di cultura popolare in Via Bramantino, a Milano, ha subito un assalto intimidatorio di vigliacchi fascisti. Che hanno lasciato firme anonime, perché sono vigliacchi, ma politicamente perfettamente identificabili. Questo è il risultato delle politiche di ordine pubblico del ministro dell’Interno Salvini, a cui, riconoscenti, questi criminali inneggiano”.
A dargli subito manforte il capogruppo del Partito Democratico Filippo Barberis al Comune di Milano: “Quelle scritte imporrebbero una ferma condanna politica da parte della Lega e del Ministro degli Interni. Fino ad ora, invece, silenzio assoluto”.
Anche il Presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, su Twitter, ha tuonato: “Una scuola di Milano devastata da vandali razzisti. Questa è l’Italia che vuole Salvini? Basta diffondere odio. Combattiamo chi taglia risorse alle periferie e aumenta le pistole nelle case. Insieme agli Italiani vi fermeremo e riaccenderemo la speranza nel futuro”.
Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, dal canto suo, ha replicato: “Solidarietà alla scuola e a chi è stato colpito da questi vigliacchi. Omofobia, violenza e razzismo non fanno parte dell’Italia che voglio e per cui lavoro». Ed ha aggiunto: «Collegare questi comportamenti al lavoro di buon senso, rigore e sicurezza che sto portando avanti è follia. Non vorrei che la sinistra urlante faccia la stessa figura di quando mi ha accusato per le uova tirate alla nostra atleta, l’azzurra Daisy Osakue e poi si è scoperto che erano dei ragazzi cretini alcuni genitori dei quali erano del PD”.
Certo è che gli insulti, i pestaggi, gli spari degli ultimi mesi fanno temere una escalation degli episodi di intolleranza nel nostro Paese. Significativo il fatto che stavolta i barbari se la siano presa con un’associazione che affianca la Scuola pubblica nella lotta all’ignoranza ed all’odio. Si alza il tiro contro chi contrasta il male con il bene, contro chi contrappone l’intelligenza e la conoscenza alla stupidità cieca e ignorante. Fenomeno che ricorda i numerosi episodi di violenza contro i docenti, di cui più volte anche il nostro giornale si è occupato.
Forse è vero quando affermato da Giuseppe Sala (Sindaco di Milano dal 21 giugno 2016), secondo il quale attaccare la Scuola significa “voler ostacolare il futuro del nostro Paese”.
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