L’Oms dice che le scuole possono rimanere aperte? Si tratta della stessa Oms che annovera alcuni componenti i quali sino a marzo inoltrato esortavano a non indossare le mascherine visto che servivano solo alla persona malata e al personale sanitario, mentre per gli altri se usate in modo errato potevano essere controproducenti? Perché se è così allora si tratta… di uno spot a favore della chiusura delle scuole‼
Ma per il momento mi astengo da ulteriori considerazioni, penso che bastino e siano più efficaci gli interventi di tanti lettori sulla pagina facebook della Tecnica della Scuola, i quali commentano con timore o con sarcasmo una simile dichiarazione da parte degli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (qualcosa si deve essere “inceppata” al suo interno, un tempo diciamo che funzionava meglio!).
Un lettore scrive: “Ah beh, se lo dicono loro che quando il covid era solo in Cina, hanno detto che noi in Europa non dovevamo allarmarci, stiamo tranquilli!”; un altro: “Andare a scuola innesca cluster familiari. La Dad è la soluzione che permette di avere una base di istruzione per gli alunni ed evitare l’incremento dei malati e dei decessi. Salvare vite umane è la cosa più importante, e bisogna salvare anche i figli di chi, con lucida follia, li vuole mandare a scuola”. Non manca chi fa notare: “Meno male che in Europa stanno chiudendo le scuole perché si sono accorti che sono la principale fonte di contagio giustamente, e l’Oms dice il contrario”.
E un lettore scrive: “Come abbiamo visto tutti in questi giorni, il tasso di contagio è diminuito dopo la chiusura parziale delle scuole. E questo contraddice l’affermazione dell’Oms”. Un altro si chiede: “Beh allora con i bambini positivi individuati a scuola come la mettiamo?” e c’è chi lancia un grido d’allarme anche per il personale scolastico, troppo spesso poco ascoltato o quasi del tutto dimenticato: “Possono esserci tutte le norme di sicurezza a scuola, ma se vengono contagiati a scuola… non c’è sicurezza e sanificazione che tenga. Poveri insegnanti e collaboratori scolastici, sono carne da macello!!! Non si è capito quanto pericoloso è in questo momento!! C’è la vita di mezzo”.
Poi tanti commenti ironici, tra questi un laconico ma essenziale nella sua brevità “Oms non ne azzecca una”. E ancora: “L’Oms… quelli che hanno toppato grandiosamente nella prima fase… Allora possiamo stare sicuri”, oppure: “Sì, l’Oms. Quelli che per dichiarare la pandemia hanno aspettato prima che si infettasse l’intero pianeta”.
Ma i commenti sono davvero tanti e certamente interessanti, qualcuno sottolinea in modo diretto il discorso sulle mascherine che abbiamo fatto in apertura di articolo. Un lettore scrive “Oms diceva pure che le mascherine non servivano … intanto Hong Kong con 26 casi (26) al giorno chiudono le scuole. Da noi con 36.000 contagi ancora andiamo avanti con lo slogan ‘le scuole sono sicure e devono stare aperte’”. E una lettrice si chiede ironicamente se la perentoria affermazione venga dalla “stessa Oms che a marzo ci esortava a NON indossare le mascherine?” e inserisce un link al sito “Triesteallnews” che consiglio di leggere.
Sulla gestione della faccenda da parte dell’Oms nei primi mesi dell’emergenza sanitaria è intervenuto oltre sei mesi fa “Ilfattoquotidiano.it” con un articolo (pubblicato il 7 aprile scorso) nel quale leggiamo: “Dai primi studi effettuati, l’Oms si era sentita di escludere la possibilità di trasmissione da uomo a uomo”.
Nello stesso articolo si sottolinea che “anche sull’allarme da lanciare ai governi mondiali l’Oms ha ricevuto molte accuse di scarsa velocità”. E poi “Il virus si diffondeva, ma la pandemia globale è stata dichiarata solo l’11 marzo, con oltre 100mila casi registrati, 100 paesi interessati e 4mila morti”.
Insomma, quanto meno sembra che ci sia stata poca lungimiranza se non addirittura una sottovalutazione della situazione in atto.
“Anche sulle linee guida riguardanti le misure di prevenzione e diagnosi, nel tentativo di evitare allarmismi, l’Organizzazione ha agito con notevoli ritardi. Già il 25 febbraio – riporta il suddetto articolo – si era iniziato a parlare dell’uso delle mascherine per tutta la popolazione allo scopo di frenare il diffondersi del virus”. Ma, da parte di Walter Ricciardi (riguardo al quale successivamente, per altri motivi, una nota dell’Oms precisò – a fronte del fatto che alcuni organi di stampa parlavano di Ricciardi come facente parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità – che “non rappresenta l’Oms, ma il governo italiano presso il comitato esecutivo dell’organizzazione”) “arrivò – si legge sempre su Ilfattoquotidiano.it – una risposta secca: ‘le mascherine alla persona sana non servono a niente, servono alla persona malata e al personale sanitario’. Tesi ribadita da diversi membri dell’Oms il 1° marzo e anche il 20 marzo, quando ormai la pandemia era diffusa e i metodi di contagio più chiari”.
“C’e’ un dibattito in corso sull’uso delle mascherine a livello di comunità, l’Oms raccomanda l’uso di mascherine mediche per le persone che sono malate e per chi si prende cura di loro”, insisteva ancora il 1° aprile il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità. Per informazioni più complete si rimanda all’articolo pubblicato su “Ilfattoquotidiano.it”.
Qualcuno dovrà rendere conto di questo?
Intanto Hans Kluge, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa ancora ieri ha affermato: “possediamo una vasta gamma di pratiche nazionali per inseguire il virus senza perseguitare le persone. Siamo stati in grado di garantire un apprendimento sicuro per i nostri figli mantenendo la stragrande maggioranza delle scuole aperte per quasi cento giorni consecutivi“. Infatti… i risultati si sono visti, sia sulla “vasta gamma di pratiche nazionali” sia sulle “scuole aperte per quasi cento giorni consecutivi”. E poi, signor Kluge cosa intende per “perseguitare le persone”? Ma lei conosce realmente il significato del verbo perseguitare?
Infine, segnaliamo una pagina del “Corriere.it” del 31 gennaio che ci aiuta a delineare particolari importanti sulla gestione dell’emergenza nelle fasi proprio iniziali: un’agenda di quello che avvenne nel mese di gennaio scorso.
Nella giornata che riguarda il 31 gennaio 2020 si legge: “Palazzo Chigi ha decretato lo stato di emergenza sanitaria per sei mesi. Con il provvedimento il governo, esercitando dei «poteri sostitutivi» degli enti locali, garantisce interventi immediati a favore della popolazione e del territorio con mezzi e poteri straordinari: sono già stati stanziati 5 milioni di euro”. Insomma, l’allarme era già alto anche in Italia quindi dal 31 gennaio: quanti cittadini italiani lo sapevano?
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