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Oms/Unicef: 3 persone su 10 in tutto il mondo non possono accedere all’acqua

Secondo un nuovo rapporto dell’OMS e dell’UNICEF, Joint Monitoring Programme (JMP) – Progress on household drinking water, sanitation and hygiene 2000 – 2020, nel 2020, circa 1 persona su 4 non aveva acqua potabile gestita in modo sicuro nelle proprie case e quasi la metà della popolazione mondiale non aveva servizi igienici gestiti in modo sicuro.

Il COVID-19 ha evidenziato l’urgente necessità di garantire a tutti l’accesso a una buona igiene delle mani. 

All’inizio della pandemia, 3 persone su 10 in tutto il mondo non potevano lavarsi le mani con acqua e sapone nelle loro case.

Fra il 2016 e il 2020, la popolazione globale con acqua potabile a casa gestita in sicurezza è aumentata dal 70% al 74%; i servizi igienici gestiti in sicurezza sono cresciuti dal 47% al 54% e le strutture per il lavaggio delle mani con acqua e sapone sono aumentati dal 67% al 71%.

Anche se mel 2020, per la prima volta, un numero maggiore di persone ha utilizzato servizi igienici migliorati in loco, come latrine a fossa e fosse biologiche, che possono contenere e trattare efficacemente i rifiuti, piuttosto che collegamenti fognari, c’è bisogno che i governi assicurino un sostegno adeguato per una gestione sicura dei servizi igienici in loco, compresa la gestione dei fanghi fecali.

Il rapporto chiarisce che, se le tendenze attuali persistono, miliardi di bambini e famiglie rimarranno senza servizi idrici e igienico-sanitari critici e salvavita, sostenendo che entro il 2030: 

  • Solo l’81% della popolazione mondiale avrà accesso all’acqua potabile a casa, lasciando 1,6 miliardi di persone senza; 
  • Solo il 67% avrà servizi igienici sicuri, lasciando 2,8 miliardi di persone senza; 
  • E solo il 78% avrà strutture di base per lavarsi le mani, lasciando 1,9 miliardi senza. 

Il rapporto nota anche vaste disuguaglianze, con bambini e famiglie vulnerabili che ne risentono maggiormente. Per raggiungere l’accesso universale all’acqua potabile gestita in modo sicuro entro il 2030, l’attuale tasso di progresso nei paesi meno sviluppati dovrebbe aumentare di dieci volte. Nei contesti fragili, dove la probabilità che le persone siano prive di acqua potabile sicura è il doppio, sarebbe necessario accelerare di 23 volte.

Altri risultati chiave del rapporto sono:

  • 8 persone su 10 senza servizi idrici di base vivevano in zone rurali. Al contempo, i servizi sanitari gestiti in modo sicuro hanno raggiunto il 62% della popolazione urbana del mondo, ma solo il 44% della popolazione rurale. 
  • L’Africa sub-sahariana sta sperimentando il tasso di progresso più lento del mondo. Solo il 54% delle persone utilizzava acqua potabile sicura, e solo il 25% in contesti fragili.
  • I dati emergenti sulla salute mestruale mostrano che, in molti paesi, una percentuale significativa di donne e ragazze non è in grado di soddisfare i bisogni di salute mestruale, con disparità significative in particolare tra i gruppi vulnerabili, come i più poveri e quelli con disabilità.

Redazione

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