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On line informatica e grammatica talvolta litigano

Tutto ciò che a scuola è on line spesso deve essere protetto da una password onde evitare spiacevoli intrusioni esterne. In ambito informatico e crittografico una password (termine inglese per “contrassegno”, “parola chiave”, “chiave”, “parola d’ordine” o anche “parola di accesso” in italiano) è una sequenza di caratteri alfanumerici utilizzata per accedere in modo esclusivo ad una risorsa informatica ( per le scuole sono: siti, blog, registri on line, archivi on line ,posta elettronica etc..). Si parla più propriamente di passphrase se la chiave è costituita da una frase o da una sequenza sufficientemente lunga di caratteri ( password lunghe con non meno di 20/30 caratteri). Le password devono essere scelte con oculatezza in modo che non possano essere scoperte con facilità.
A tal riguardo alla lista delle password da evitare, composta da date di nascita, nomi di animali domestici e sequenze numeriche, si aggiunge un altro elemento: la grammatica corretta.
A sostenerlo è un gruppo di ricerca del Carnegie Mellon University di Pittsburgh, che ha analizzato il trend crescente dell’utilizzo di password lunghe. Secondo questa ricerca, infatti, le password che contengono scorrettezze grammaticali, sarebbero più sicure rispetto a frasi digitate correttamente. Quindi non essere grammaticalmente corretti nella protezione dei dati scolastici in rete, potrebbe rivelarsi più sicuro rispetto all’uso di un canone grammaticale tradizionale, infatti, le chiavi di accesso alle password che contenevano regole grammaticali standard sono state completamente decrittate dall’algoritmo precedentemente messo a punto dai ricercatori. Il consiglio è quello di inserire password lunghe ( passphrase ) e possibilmente sgrammaticate, pertanto nella scuola on line non sempre grammatica e informatica possono andare d’accordo

Aldo Domenico Ficara

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