La dirigente, Giusi Princi, del liceo classico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria, non cela il suo entusiasmo dopo avere ricevuto una lettera da Salvatore Vitale, ex studente del liceo che oggi lavora come ricercatore al Mit di Boston e ha dato un importante contributo alla scoperta delle onde gravitazionali. Ma dalla stessa scuola esce pure un’altra ricercatrice, Maria Concetta Trincali, originaria di Melito Porto Salvo, che si è diplomata nel 2005, cinque anni dopo Vitale, e attualmente all’università di Trento, coinvolta in uno dei gruppi di lavoro in collegamento con Ligo.
“La scuola deve riuscire a stimolare i ragazzi in un contesto sempre più difficile. Sono nativi digitali, disorientati anche dal presente, come dimostra l’elevato numero di giovani che va via dall’Italia. La fuga dei cervelli è un dato critico da tenere in considerazione. Se un paese non investe in ricerca, accade che formiamo le eccellenze e poi il loro talento si esprime altrove”.
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“E’ significativo –aggiunge la preside Princi in un’intervista all’Adnkronos- che Vitale abbia detto che è partito dal nulla, da una famiglia di umili origini. La scuola ha costituito il suo trampolino di lancio”.
Il liceo “da Vinci” negli anni scorsi era stato tra quelli che aveva valutato con molti cento e lode i suoi diplomati, facendo storcere il muso a tanti, convinti che la valutazione fosse pilotata: “i nostri ragazzi si affermano al di sopra delle medie nazionali per la loro qualità sia nelle materia umanistiche che in quelle scientifiche” spiega la dirigente.
“Il sapere diventa unitario, noi lavoriamo sull’approccio alla conoscenza. Stimoliamo i ragazzi –continua- a lavorare su loro stessi, lo studio è mirato alla formazione globale degli studenti. Diciamo sempre ai nostri alunni che la cultura e la conoscenza rende liberi e li fa affermare nel mondo, e che dietro gli scienziati ci sono persone normalissime e hanno fatto tesoro degli insegnamenti”.
E’ proprio così che le insegnanti citate da Vitale nella lettera che ha scritto alla scuola, in particolare la docente di matematica e fisica Maria Vazzana e la docente di storia e filosofia Luciana Calabrò, descrivono il loro ex alunno: “Sempre curioso e brillante, ha fatto tesoro di tutti gli insegnamenti”. I due ricercatori Vitale e Trincali “hanno il merito –conclude la dirigente Princi- di aver reso orgogliosi i calabresi di aver formato queste intelligenze. Spesso facciamo vittimismo ma questa volta esultiamo perché abbiamo dimostrato che dove c’è talento si può decollare. Anche da Reggio Calabria”.
Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano al Miur di queste scuole del profondo Sud che sanno regalare alla Nazione “cervelli” che però si lasciano fuggire all’estero con abulia stracolma di ignavia, tranne poi a farne bandiera ipocritamente all’occasione.