Una norma per garantire l’accesso aperto ai risultati della ricerca scientifica finanziata con fondi pubblici è finalmente approdata anche nel nostro Paese.
Inserita nel Decreto Legge dell’8 agosto 2013, è stata approvata definitivamente dalla Camera il 3 ottobre 2013 e convertita con modificazioni dalla Legge 7 ottobre 2013, n. 112.
Si ricorda che “Open Access” (OA) è il termine comunemente utilizzato per indicare un movimento che promuove la libera circolazione e l’uso non restrittivo dei risultati della ricerca e del sapere scientifico. La letteratura Open Access è digitale, online, gratuita per il lettore, e nella sua tipologia più forte (OA in senso stretto o LIBRE OA) è anche libera dalla gran parte delle restrizioni di copyright e licenze. In ogni caso l’OA rispetta il copyright e, in particolare, il diritto di paternità dell’autore.
Gli Open Research Data sono i dati di ricerca prodotti nell’ambito di attività di ricerca pubblicamente accessibili, utilizzabili e riutilizzabili per mezzo di infrastrutture elettroniche digitali. Le politiche di apertura dei dati della ricerca tengono conto degli aspetti relativi alla protezione della vita privata, alla sicurezza nazionale, e ai diritti di proprietà intellettuale.
L’Open Access alla letteratura scientifica si manifesta in due tipologie:
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“GRATIS”: che garantisce l’accesso online gratuito;
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“LIBRE”: che garantisce l’accesso online gratuito più alcuni diritti di utilizzo aggiuntivi, spesso garantiti attraverso l’utilizzo di specifiche licenze permissive (es. Creative Commons);