Home Attualità Open Arms processo Salvini, sentenza: assolto. Valditara: “Grande giorno per l’Italia”

Open Arms processo Salvini, sentenza: assolto. Valditara: “Grande giorno per l’Italia”

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Com’è noto ieri, 20 dicembre, è stata pronunciata la sentenza di primo grado relativa al processo Open Arms a carico di Matteo Salvini, allora ministro dell’Interno e oggi Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e vicepremier. Nel tardo pomeriggio i giudici hanno deliberato: il leader della Lega è stato assolto.

Valditara soddisfatto

Ad esprimere soddisfazione sono stati molti, tra cui anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, leghista: “È un grande giorno per l’Italia. C’è un ‘giudice’ a Palermo”, così in un post su X.

Valditara, lo scorso ottobre, ha partecipato al sit-in a favore di Salvini in piazza Castelnuovo davanti al Politeama, a Palermo.

Interpellato dai giornalisti al sit-in, chiedendo se la sua presenza fosse opportuna come rappresentante delle istituzioni e come ministro della istruzione ha risposto: “Sono un cittadino libero, perché non dovrei essere qui? Credo di essere un cittadino libero che va dove ritiene di dovere andare, manifestare la solidarietà a Matteo Salvini credo sia un atto doveroso per chi crede nella sua politica”. 

Salvini: “Perderà la recita di Natale di mia figlia”

“Io non ce l’ho con i giudici – aveva detto tempo fa Salvini – ma venerdì 20 dicembre è una data bella vigliacca per la sentenza, perché da genitore con due figli è l’ultimo giorno di scuola prima di Natale, quando c’è la recita di tua figlia, quando c’è il presepe”. Per Salvini la Procura aveva chiesto una condanna a 6 anni di carcere.

Il vicepremier aveva impedito, nel 2019, quando era ministro dell’Interno, lo sbarco di 147 migranti a bordo di una nave della Ong spagnola a Lampedusa, come ricorda SkyTg24. In un’intervista uscita qualche giorno fa su Il Giornale, Salvini aveva detto di non avere paura della condanna. “Sono fiducioso, perché voglio credere che l’Italia sia un Paese normale, e in un Paese normale chi difende i confini non viene condannato”, ha detto il ministro. “In caso contrario, sarebbe una pessima notizia per il Paese e un motivo di festa per i trafficanti e per i nemici dell’Italia. Significherebbe che, qui, tutto è concesso”.