Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha risposto a interrogazioni sulle iniziative in relazione alla distribuzione nelle scuole superiori di Cividale del Friuli di un opuscolo in materia di prevenzione delle aggressioni e degli abusi di natura sessuale (Orrico – M5S); sulle iniziative volte a favorire i contributi di cittadini, imprese ed enti del terzo settore al finanziamento delle scuole (Lupi – NM(N-C-U-I)-M):
“A quanto risulta l’opuscolo informativo “Prevenire le aggressioni, combattere la violenza” che è stato diffuso tra gli istituti secondari di secondo grado nel Comune di Cividale del Friuli, ha suscitato un ampio dibattito al termine del quale l’opuscolo è stato ritirato (da parte del sindaco che ha avviato un coinvolgimento da parte degli studenti sulle future iniziative).
Vanno rimarcate le iniziative del ministero dell’Istruzione e del Merito volte a sottolineare pari dignità e non discriminazione, contrasto a ogni forma di violenza contro le donne. Ricordo le linee guida nazionali , educare al rispetto per la parità tra i sessi e la prevenzione per la violenza di genere e tutte le forme di discriminazione, oltre all’attivazione del portale ‘Noisiamopari.it’ e la promozione negli istituti scolastici di momenti di riflessione sulla parità di genere, in particolare in occasione della giornata dell’8 marzo e il 25 novembre giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. Rassicuro anche su questi temi il mio impegno sul ruolo del sistema educativo nel contrasto ad ogni forma di violenza e discriminazione e per la diffusione della cultura del rispetto”.
Una vicenda curiosa quella relativa al Comune di una cittadina del Friuli Venezia Giulia, Cividale del Friuli, che ha fatto distribuire nelle scuole medie e superiori un opuscolo nel quale vengono elargiti consigli “anti-stupro” dedicati soprattutto alle ragazze, così come riporta Il Gazzettino.
Non lanciare sorrisi ironici o provocatori a sconosciuti in discoteca e non varcare l’ingresso del locale indossando mini inguinali e calze a rete, visto che “alcuni studi hanno messo in evidenza che talvolta l’abbigliamento eccessivamente stravagante o succinto ha richiamato l’attenzione di persone particolarmente violente che avevano travisato le intenzioni della vittima”. Questo è ciò che si legge nell’opuscolo incriminato, Prevenire le aggressioni, combattere la violenza, realizzato con il contributo della Regione Fvg (ai sensi della legge regionale 17 del 2000 sui progetti antiviolenza) e distribuito dal Comune della città ducale ai ragazzi e alle ragazze delle medie e superiori cividalesi.
Sembra che la distribuzione del testo non sia una novità. Fatto sta che alcuni studenti, nel leggerlo, sono rimasti sconcertati. “Ci dicono di non girare da sole la notte, di non sorridere a sconosciuti e di non usare vestiti appariscenti in discoteca. Stavo per mettermi a piangere leggendo questi suggerimenti. È una cosa scandalosa e fuori dal tempo. Sicuramente faremo un’azione di protesta pubblica, appendendo dei cartelloni”, ha detto una studentessa.
La colpa degli stupri e delle violenze di genere è delle donne che si pongono spesso in modo quasi provocante o di chi produce violenza verso di loro? Non ha dubbi Chiara Ferragni: l’imprenditrice, blogger, modella e designer propende per la seconda ipotesi e se la prende con gli ideatori dell’opuscolo con cui alcuni giorni fa il Comune di Cividale del Friuli ha voluto dispensare consigli alle ragazze delle scuole superiori della cittadina friulana, potenziali vittime di violenza di genere.
Secondo Ferragni, però, “molte delle indicazioni distribuite nelle scuole vengono date quindi alle donne, anziché far parte di una strategia di prevenzione che educhi gli aggressori”.
La blogger e modella ha pubblicato anche un grafico da cui si evince la prima e indiscutibile causa degli stupri sono gli stupratori.
“Quanto accaduto a Cividale del Friuli, dove è stato distribuito nelle scuole medie e superiori un opuscolo nel quale vengono elargiti consigli “anti-stupro” dedicati soprattutto alle ragazze, con consigli marcatamente sessisti ed espressione dei peggiori retaggi maschilisti e patriarcali, non può passare sotto traccia. Siamo soddisfatti del ritiro del documento e della revoca delle deleghe all’assessora responsabile dell’iniziativa, ma abbiamo chiesto a Valditara alcuni chiarimenti. Cosa intende fare per evitare che simili episodi si ripetano e che soprattutto il tema della violenza sulle donne sia trattato in maniera seria ed adeguata nelle nostre scuole? Il problema non è l’opuscolo in sé, ma il retropensiero alla base dell’iniziativa, che si nutre di un humus patriarcale e anacronistico, ben espresso ad esempio dalla ministra Roccella quando dice che l’aborto “purtroppo” è un diritto delle donne. La violenza sulle donne è un’infamia che va combattuta partendo dall’educazione. Proprio ieri è stato bocciato un odg del Movimento 5 Stelle che andava in questa direzione. Nessuno spazio può essere permesso a messaggi che fanno passare il concetto che la vittima sia in qualche modo responsabile”.
Così gli esponenti del Movimento 5 Stelle intervenendo in aula alla Camera nel question time con il ministro dell’istruzione Valditara.
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