Non ha colti molti consensi la decisione dell’istituto Contardo Ferrini di Roma di ‘cancellare’ la festa della mamma e del papà: riportata dal quotidiano ‘La Repubblica’, la volontà ha provocato le contestazioni di chi teme che la decisione possa portare alla nuova fredda denominazione di genitore 1 e genitore 2.
Per Barbare Saltamartini parlamentare del Gruppo Misto si tratta di “una scelta figlia di quella cultura gender che vorrebbe eliminare le parole mamma e papà e arrivare a genitore 1 e genitore 2 verso cui è opportuno mettere in campo una controffensiva per evitare di snaturare le nostre radici e la nostra cultura”.
“Se il collegio dei docenti non tornerà indietro vuol dire che, in ogni caso, festeggeremo davanti al plesso scolastico la festa della mamma”, ha detto Lavinia Mennuni (Fdi).
“Sulla decisione della scuola – ha detto Dario Rossin (Fi) – aleggia lo spettro di quell’ideologia che vorrebbe sostituire il padre e la madre con l’asettica forma genitore 1 e genitore 2. Se poi dietro una scelta del genere si nascondesse un pensiero relativista che fa il paio con la filosofia adottata dal sindaco Marino e dalla sinistra per le unioni civili, allora la questione sarebbe gravissima”.
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La giunta capitolina, però, difende la scelta: Secondo l’assessore alla Scuola del Comune di Roma Paolo Masini, i” derby dei grandi non si giocano sulla pelle dei bambini, i vizietti, gli errori, le idee degli adulti a volte si buttano in faccia ai bambini. Io incontrerò i genitori che hanno scritto la lettera di diffida”, riferendosi alle famigli che hanno formalmente preso posizione contro la decisione della scuola di cancellare i festeggiamenti per le canoniche ricorrenze riguardanti i genitori degli alunni.
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