Cancellare l’ora di religione così come è considerata oggi: l’idea è di qualche settimana fa della senatrice Bianca Laura Granato, di L’Alternativa C’è, che ha chiesto quindi di rivedere gli accordi Stato-Chiesa del 1984 con “l’insegnamento confessionale della religione cattolica” che andrebbe “sostituito da insegnamenti laici, di storia delle religioni per esempio, rendendo così più ricca l’offerta didattica di discipline storiche”. La proposta Granato ha fatto strada: nei giorni passati è stata trasformata in una vera a propria mozione politica.
La richiesta, supportato da alcune motivazioni legate soprattutto al cambiamento delle condizioni della società e quindi pure delle necessità formative, è stata sostenuta anche da alcuni partiti di governo – come M5S, Pd, Leu – oltre a +Europa e Gruppo Misto.
Una presenza, quella dei partiti di governo, che la dice lunga sulla volontà ormai sempre più consistente di mettere mano all’ora di religione formulata oltre 35 anni fa.
L’iniziativa non è piaciuta, però, ad altri partiti. Carmela Ella Bucalo, di Fratelli d’Italia, ritiene che la proposta va rigettata, perché l’ora di religione “è fondamentale al mantenimento della identità della nostra Nazione: insegnare la religione agli alunni, agli studenti; educarli ai valori del Cattolicesimo”.
La deputata parla anche di “parlamentari laici di diversi partiti alla riscossa”.
Poi aggiunge: “E se all’ideale aggiungiamo anche il pratico avremmo, con l’abolizione dell’insegnamento della materia cattolica, anche 26 mila docenti a spasso, inapplicabili in altre materie d’insegnamento perché in possesso del solo titolo pontificio e non statale. È una mozione che non deve passare”, conclude Bucalo.
È bene ricordare che i docenti di ruolo, comunque, in caso di cancellazione della disciplina avrebbero la possibilità di passare su disciplina curricolare.
Intanto, prosegue la richiesta sindacale per assumere i precari storici di religione cattolica: la mattina del 18 giugno il segretario nazionale Snadir, Orazio Ruscica, insieme a una delegazione del sindacato, è tornato a protestare presso il ministero dell’Istruzione contro la mancata stabilizzazione di oltre 10 mila precari storici.
“Dopo la notizia della dichiarata inammissibilità dei nostri emendamenti al Decreto Sostegni Bis – ha detto Ruscica -, siamo tornati ancora una volta a richiedere che venga predisposta al più presto una procedura straordinaria per l’assunzione in ruolo dei docenti precari di religione con oltre 36 mesi di servizio e che venga disposto lo scorrimento annuale delle graduatorie della predetta procedura straordinaria fino al suo completo esaurimento”.
Ruscica ha anche annunciato che “lunedì 21 giugno alle 11, l’ufficio di gabinetto del ministro” riceverà lo Snadir “in videoconferenza per affrontare il problema degli insegnanti di religione precari”.
“Avremo dunque, finalmente, la risposta politica che aspettiamo, in attesa, in attesa della grande manifestazione di protesta che si terrà a Roma il 24 giugno dove si prevede la presenza diverse centinaia di docenti di religione davanti al Ministero e poi al teatro Quirino”, ha concluso il sindacalista.
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