L’anno scolastico è iniziato da soli due mesi, ma i vescovi già pensano al prossimo. Rivolgendo un vero e proprio appello scritto alle famiglie ed agli insegnanti, perché si adoperino sin d’ora nel convincere i giovani ad aderire all’ora di religione.
La lettera aperta, realizzata dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana nel messaggio pubblicato in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica nel 2012/2013, rappresenta una più che giustificata azione di tutela del patrimonio culturale e morale della Chiesa. Appare però, anche, un’ammissione indiretta della preoccupazione che attanaglia i vescovi per il costante calo di studenti che si avvalgono dell’ora di religione. Contraddicendo, peraltro, quanto espresso dagli stessi vescovi alcuni mesi fa, quando non sembravano minimizzare i dati ufficiali sulla media nazionale di coloro che si avvalgono dell’ora di religione (che in nell’arco di alcuni anni è scesa da circa il 95 al 90 per cento). E soprattutto sembravano non curarsi troppo del distacco che in alcune zone italiane (emblematico il caso delle superiori nel milanese) per vari motivi (ad iniziare dall’alta presenza di studenti stranieri, ogni anno in aumento con 30-50 mila nuovi alunni) ha prodotto più rinunce che adesioni.
“Nel cuore di una formazione istituzionalizzata come quella della scuola, in continuità con la famiglia e in preparazione alla vita sociale e professionale – ha scritto la Cei il 15 novembre – l`insegnamento della religione cattolica è un valore aggiunto a cui vi invitiamo a guardare con fiducia, qualunque sia il vostro credo e la vostra estrazione culturale“. Aggiungendo che “in forza delle sue ragioni storiche e della sua valenza educativa, esso è di fatto capace di proporsi come significativa risorsa di orientamento per tutti e di intercettare il radicale bisogno di apertura a dimensioni che vanno oltre i limiti dell`esperienza puramente materiale“.
La lettera si conclude rivolgendosi a chi più potrebbe, in teoria, influenzare le scelte dei ragazzi. “Cari genitori e docenti, a voi rivolgiamo il caloroso invito a operare insieme perché non manchi alle giovani generazioni l`opportunità di una proposta inerente la dimensione religiosa e di una cultura umanistica e sapienziale che li abiliti ad affrontare le sfide del nostro tempo“. Basterà per arginare lo scetticismo?
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