“L’idea di sopprimere l’ora di religione, contenuta in una mozione parlamentare firma di senatori appartenenti a vari gruppi, non è assolutamente condivisibile”: a sostenerlo è Maria Stella Gelmini, presidente del gruppo Forza Italia alla Camera ed ex ministro dell’Istruzione nell’ultimo governo Berlusconi.
Secondo l’on. Gelmini non può essere nemmeno “accettabile l’ipotesi di sostituirla con un’ora di educazione civica, che peraltro, grazie anche all’iniziativa di Forza Italia, verrà reintrodotta a partire dal prossimo anno scolastico”.
“La laicità dello Stato, che certamente condividiamo, non subisce alcuna lesione: l’ora di religione è facoltativa e peraltro non è un’ora di ‘indottrinamento’ ma uno strumento per valorizzare le nostre radici ed il nostro patrimonio storico-culturale”, conclude l’ex titolare del Miur.
Il testo della mozione riporta un preambolo in cui vengono riportati i motivi principali per intervenire sul Concordato: “la religione cattolica è rimasta di fatto ‘religione di Stato’ e il suo insegnamento in molte scuole è tuttora di fatto ‘obbligatorio’, per la casualità o la totale mancanza di alternative”.
Inoltre, “lo stipendio dei suoi insegnanti è a carico dello Stato ed essi entrano nei ruoli della scuola senza concorso, con l’impegno a trovare loro un’altra collocazione nel caso in cui la Chiesa, che li designa, ritiri loro la sua legittimazione”
Infine, secondo i senatori firmatari della mozione, facenti capo da diversi partiti, anche della maggioranza, “tutti questi privilegi contrastano con la crescente secolarizzazione della società italiana dove i cattolici praticanti sono circa il 30 per cento della popolazione, e scendono al di sotto di questa percentuale fra i giovani”.
Infine, sulla Tecnica della Scuola si spiega perché cancellare l’attuale normativa che regola l’insegnamento della religione cattolica a scuola si tradurrebbe in un’impresa davvero ardua.
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