L’ora di religione non piacerebbe più agli studenti. Sembra infatti, come scrive La Repubblica, che in provincia di Firenze due studenti su tre non si avvalgono, mentre a Bologna e dintorni le classi delle superiori ormai si dimezzano fra chi si avvale e chi no, svolgendo un’ora alternativa.
L’anno scorso sarebbero stati il 23% gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado a non frequentare l’ora di religione cattolica, pari dunque a uno studente su quattro.
In ogni caso sarebbero gli studenti di Firenze e provincia, col 61% di defezioni, ad avere il primato, mentre nel bolognese si toccherebbe il 53%.
Nel dettaglio, dall’anno sorso a quest’anno, si sarebbero avuti 20mila studenti di religione in meno, concentrati al liceo, con quota tocca del 19% e soprattutto nei tecnici e nei professionali con il 26% e il 29%.
Tra gli istituti professionali, si legge sempre su Repubblica, il primato aspetterebbe ai ragazzi di Trieste, che raggiungono il 70%, anche se occorre registrare la presenza abbastanza numerosa di studenti stranieri che professano un’altra religione.
Anche nel primo ciclo si assiste a un fenomeno simile: il 14% di bambini, di scuola primaria e dell’infanzia, e di ragazzini lascia l’ora di religione. Un punto esatto in più, in percentuale, dell’anno scorso 2022/2023, ma in termini assoluti, pari a quasi 30mila in più.
Secondo i calcoli di Repubblica, che ha consultare il sito della Ragioneria generale dello stato, l’insegnamento della religione cattolica, comprese le attività alternative, nel 2024 costerebbe 859 milioni di euro, oltre 110 milioni in più rispetto all’anno precedente quando si spesero 747 milioni.
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