Categorie: Personale

Ora di ricevimento: obbligo per i docenti?

Se da un lato i genitori hanno il dovere costituzionale di istruire ed educare i figli, dall’altro gli insegnanti hanno l’obbligo di dare un’adeguata informazione alle famiglie sul loro andamento scolastico. Ma devono farlo oltre l’orario di lavoro?

Le norme contrattuali non prevedono un’ora aggiuntiva rispetto alle 18 settimanali; a maggior ragione se il docente insegna su più scuole, caso in cui le ore di ricevimento si moltiplicherebbero per il numero delle scuole.

A tale proposito, l’art. 29, comma 2, del CCNL Scuola 2007 prescrive che:

“Tra gli adempimenti individuali dovuti rientrano le attività relative:

a) alla preparazione delle lezioni e delle esercitazioni;

b) alla correzione degli elaborati;

c) ai rapporti individuali con le famiglie”.

Il successivo comma 4 dice poi che “Per assicurare un rapporto efficace con le famiglie e gli studenti, in relazione alle diverse modalità organizzative del servizio, il consiglio d’istituto sulla base delle proposte del collegio dei docenti definisce le modalità e i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, assicurando la concreta accessibilità al servizio, pur compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell’istituto e prevedendo idonei strumenti di comunicazione tra istituto e famiglie”.

Ma quali potrebbero essere questi “idonei strumenti di comunicazione tra istituto e famiglie”?

Alcuni dirigenti ritengono che l’ora aggiuntiva settimanale sia la giusta modalità da utilizzare, anche quando magari nessun genitore ha manifestato la volontà di avere un colloquio privato con il docente, che però sarebbe comunque obbligato a fare presenza.

Prassi, questa, che, benché diffusa, è assolutamente illegittima, proprio perché non prevista dalle norme contrattuali.

Significativa è, a proposito, una sentenza di qualche anno fa del Tribunale di Catania, che ha condannato un Dirigente scolastico per condotta antisindacale. Infatti, il preside aveva fatto approvare in collegio docenti una delibera che rendeva obbligatoria (ovviamente senza retribuzione) la cosiddetta 19esima ora, indipendentemente dalla presenza o meno di genitori a colloquio. Il Giudice del Lavoro aveva, in tale occasione, accolto il ricorso argomentando che “la condotta del preside delegittimando la Rsu e le relative organizzazioni sindacali e ledendo l’immagine e il prestigio delle stesse nei confronti di tutti dipendenti della scuola convenuta, è evidentemente volta a limitare l’esercizio dell’attività sindacale degli Rsu e delle organizzazioni sindacali”.

Quindi, in conclusione si può dire che l’ora di ricevimento è un’ora di disponibilità, non obbligatoria, perché non richiamata dal contratto.

Certo è che se un genitore chiede di parlare con il docente e, quindi, avanza una richiesta in tal senso con preavviso, è dovere del docente riceverlo. Ma non è obbligato a fermarsi a scuola se non c’è nessuno con cui parlare, neanche se previsto da apposita delibera collegiale.

Lara La Gatta

Articoli recenti

Rapporto scuola-mondo del lavoro: bisogna migliorare la progettualità

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha dichiarato: “Si mira a creare una…

16/08/2024

Percorsi abilitanti: come si possono frequentare se si deve anche fare lezione?

Mi chiedo se qualcuno/a dei frequentanti i percorsi formativi di abilitazione si sia posto il…

16/08/2024

Dimensionamento scolastico: mega-istituti senza locali adeguati per le riunioni dei collegi dei docenti. Il caso di Lamezia Terme

I piani regionali di dimensionamento delle scuole non sempre hanno tenuto conto di tutte le…

16/08/2024

Certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale; quando e come va presentata al fine di sciogliere la riserva

Il 28 giugno 2024 è scaduta la domanda d’inserimento, di conferma o di aggiornamento nelle…

16/08/2024

Le punizioni corporali? Esistono in molte parti del mondo

Se uno studente arriva in ritardo nelle nostre scuole, peggio che gli possa andare è…

16/08/2024

Vannacci: chi ha tratti somatici del Centrafrica non rappresenta gli italiani. A scuola è il 20% degli alunni. Forza Italia: vada casa

L’italiano medio non ha i tratti somatici di un africano: a sostenerlo è Roberto Vannacci,…

16/08/2024