Orario a 24 ore, il relatore del ddl Stabilità rassicura: non darò il mio assenso
Continua il balletto di dichiarazioni autorevoli sull’aumento delle ore di insegnamento, da 18 a 24 settimanali, nella scuola media inferiore e superiore. Dopo le rassicurazioni del ministro Profumo, che da Torino ha detto che il numero di ore per i docenti non aumenterà e per far fronte ai tagli che sarebbero insufficienti a raggiungere i 157 milioni richiesti per attuare la spending review e quindi al momento si stanno valutando alternative diverse, sono arrivate anche le parole favorevoli allo stralcio dell’emendamento da parte del relatore al ddl Stabilità, Pier Paolo Baretta (Pd). Il quale ha voluto sottolineare che si opporrà a un eventuale aumento delle ore di attività frontale con gli studenti. “Come relatore – ha affermato Baretta – non darò in alcun modo il mio assenso alle norme che aumentano le ore di lavoro degli insegnanti“. Il deputato del Pd, contraddicendo se stesso, che appena poche ore prima si era infatti espresso con toni ben più preoccupanti, ha voluto anche commentare le proteste che il mondo della scuola ha organizzato in questi giorni contro il provvedimento, i tagli lineari e una politica, in generale, che continua ad interpretare la scuola come un capitolo pubblico da cui sottrarre continuamente risorse per far quadrare i conti. “Le preoccupazioni del mondo della scuola – ha tenuto a dire Baretta -, soprattutto dopo che è tornata a circolare l’ipotesi dell’aumento del loro orario a 24 ore a parità di salario, sono condivisibili e devono trovare risposte definitive“. Insomma, siamo tornate alla politica delle promesse. Quella che conta, però, è quella dei numeri. Che, ad oggi, fanno rimanere tremendamente in piedi l’ipotesi dell’innalzamento d’orario.