La notizia circolava già dalla giornata di giovedì ma nelle ultime ore qualcuno, dall’interno del Ministero, non ha resistito alla tentazione di creare un vero e proprio caso e ha confermato quello che era solo un sospetto: mercoledì scorso il sottosegretario Reggi avrebbe incontrato il segretario nazionale della Flc-Cgil per discutere “seriamente” del problema dell’orario di lavoro dei docenti.
Evidentemente, l’idea del Governo è che una volta incassato il via libera della Flc, la strada della revisione del contratto nazionale potrebbe essere tutta in discesa.
In poche parole, il ministro Giannini, ma soprattutto il presidente Renzi, sono molto preoccupati di una possibile sentenza della Corte europea sulla questione dei precari perché se davvero venisse imposta all’Italia l’assunzione di decine di migliaia di insegnanti, tutti i conti dell’esecutivo andrebbero immediatamente in tilt con le conseguenze che è facile immaginare.
Ma la soluzione c’è ed è anche “facile”: aumentando l’orario di servizio dei docenti, diminuiranno i posti da assegnare ai supplenti annuali o temporanei che siano e basterà far presente all’Europa che in realtà i precari da assumere non sono poi così tanti.
Insomma, come dire che in questo modo il Governo riuscirebbe a “prendere due piccioni con una fava” e cioè a risolvere in larga misura il problema dei precari da assumere “per ordine dell’Europa” e ad affrontare il nodo del contratto nazionale dei docenti.
L’Unicobas di Stefano d’Errico sta già lanciando l’allarme e, per prima, denuncia l’esistenza di vero e proprio “accordo segreto” fra il Governo e quello che viene definito “il sindacato di riferimento”, cioè la Cgil.
Quello che non è ancora molto chiaro è quale strumento il Governo intenda utilizzare per dare corpo a quella che, comunque, è per adesso solo una ipotesi.
Ma prende sempre più quota la possibilità che prima della pausa ferragostana il Governo adotti un decreto legge proprio sulla questione dell’orario di lavoro dei docenti.
Anche perché (è bene non dimenticarlo) il piano di assunzioni insegnanti e Ata di cui si sta parlando in questi giorni dovrà essere “ratificato” con una modifica del Contratto nazionale come già avvenuto in passato, in modo da garantire una diversa modulazione degli scatti stipendiali legati all’anzianità.
A questo punto la situazione diventa davvero complicata anche perché è molto probabile che sull’incontro riservato Reggi-Pantaleo gli altri sindacati rappresentativi (CislScuola in testa) potrebbero avere molto da ridire.
Quello che è però quasi certo è che i sindacati di base cercheranno di sfruttare un eventuale cedimento della Flc-Cgil; non a caso Unicobas ha già più volte ribadito che nei primi due giorni di scuola ci sarà uno sciopero di tutto il comparto scuola.
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