Forse con il nuovo contratto della scuola si metterà fine al luogo comune che i docenti lavorano solo 18 ore alla settimana ed hanno tre mesi di ferie.
Uno degli obiettivi del nuovo contratto della scuola è quello di fare emergere con chiarezza il vero numero di ore di lavoro dei docenti, che, come è evidente, non si limita alle sole ore di lezione in classe.
In buona sostanza le attività funzionali all’insegnamento dovrebbero essere quantificate e non lasciate indefinite come è stato fino ad oggi.
Nell’atto di indirizzo è chiaramente scritto che l’orario di servizio dei docenti resterà invariato nella parte dell’attività di insegnamento, infatti è specificato che verrà considerata, nel profilo dei docenti di tutti i gradi di istruzione, ogni attività dagli stessi svolta, fermo restando appunto i livelli del vigente orario obbligatorio di insegnamento.
Nell’atto di indirizzo è anche specificato il bisogno di declinare chiaramente, nella definizione di attività funzionali all’insegnamento (attuale art.29 del Ccnl scuola 2006/2009), l’impegno che il personale docente profonde nella progettazione individuale e collegiale delle attività didattiche, nella valutazione degli alunni, nell’attività di ricerca, nei rapporti con le famiglie e con la comunità scolastica ed educante, nei rapporti con le istituzioni e il territorio ai fini del miglioramento della qualità dei percorsi formativi e in ogni altra attività funzionale al lavoro d’aula.
In buona sostanza dovrà emergere, in termini di ore di servizio, tutto il tempo dedicato da parte dei docenti alla preparazione degli elaborati scritti e alla loro correzione, il tempo dedicato alla preparazione delle lezioni, alla formazione e autoaggiornamento, a tutte le attività collegiali, ai colloqui scuola-famiglia e ai rapporti istituzionali.
Non sappiamo se tutto questo tempo sarà retribuito adeguatamente, anzi sappiamo per certo che non lo sarà, ma quello che è certo è che dovrà finire il falso mito del docente che lavora soltanto 18 ore settimanali per 5 giorni alla settimana e soltanto per 200 giorni l’anno, tutto il resto, nell’immaginario collettivo, sono tre mesi di ferie. Speriamo che con il nuovo contratto scuola almeno venga fatta piena luce sulle effettive ore settimanali di impegno lavorativo dei docenti.
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