Uno dei discrimini più frequente tra docenti è quello dell’orario settimanale. Ci sono docenti che hanno degli orari settimanali senza ore buca, il giorno libero più appetibile, mentre altri docenti si ritrovano con orari colabrodo, anche con 5 ore buca, con giorno libero il meno gradito. Ci viene chiesto se è legittima quella che viene vissuta come una vera e propria discriminazione.
L’orario settimanale di servizio è regolato dall’art.28, comma 5, del CCNL scuola 2006/2009. In tale norma è disposto che, in coerenza con il calendario scolastico delle lezioni definito a livello regionale, l’attività di insegnamento si svolge in 25 ore settimanali nella scuola dell’infanzia, in 22 ore settimanali nella scuola elementare e in 18 ore settimanali nelle scuole e istituti d’istruzione secondaria ed artistica, distribuite in non meno di cinque giornate settimanali. Alle 22 ore settimanali di insegnamento stabilite per gli insegnanti elementari, vanno aggiunte 2 ore da dedicare, anche in modo flessibile e su base plurisettimanale, alla programmazione didattica da attuarsi in incontri collegiali dei docenti interessati, in tempi non coincidenti con l’orario delle lezioni.
Il fatto che la norma preveda che l’orario settimanale debba essere distribuito in non meno di 5 giornate della settimana, significa che per tutti i docenti è possibile assegnare un giorno libero oppure è possibile attuare, con i dovuti rientri pomeridiani, la settimana corta.
Tra le norme molto importanti sulla formulazione dell’orario settimanale delle lezioni, c’è, senza ombra di dubbio, l’art.7, comma 2, del d.lgs. 297/94 che specifica la prerogativa del Collegio docenti nell’avanzare proposte al Dirigente scolastico per la formulazione dell’orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal consiglio di circolo o d’istituto.
Il Collegio docenti può proporre al dirigente scolastico di evitare, nella formulazione dell’orario settimanale delle lezioni, quello di creare un eccesso di ore buca ai docenti, facendo attenzione ad una equa distribuzione dei carichi di lavoro e alla possibilità di fare rotazione per quanto riguarda l’assegnazione dei giorni liberi.
Il collegio docenti potrebbe anche proporre di non superare il carico delle quattro ore al giorno e un’equa distribuzione delle entrate alla prima ora di lezione e delle uscite all’ultima ora di lezione. Bisogna evidenziare che l’equa distribuzione delle prime e ultime ore di lezione è una scelta soprattutto di natura didattica, tenendo conto che alla prima ora di lezione si deve dedicare del tempo all’appello da fare e alle giustificazioni da registrare, mentre all’ultima ora di lezione gli alunni sono mentalmente più stanchi.
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