Tornare all’orario unico? Non ha senso, per pochi giorni. Il parere è di Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio, che in un’intervista a “Leggo” ha spiegato i motivi del suo “no” all’orario unico.
“Innanzitutto si tratta di stravolgere di nuovo l’orario scolastico, con inevitabili disagi per i docenti e gli studenti che ormai si sono organizzati così da settembre scorso. E poi bisogna sempre considerare i contagi: sono in risalita. Dobbiamo cambiare tutto di nuovo, per pochi giorni”.
La presidente dell’Anp Lazio spiega che “al netto delle vacanze di Pasqua, restano appena 40 giorni di lezione e i tempi per riorganizzare tutto sono strettissimi”.
Costarelli ripercorre anche l’inizio dell’anno, affermando la contrarietà e le proteste di presidi e studenti contro il doppio orario imposto alle scuole: “Ci siamo dovuti adeguare a questi orari e sarebbe assurdo cambiare tutto di nuovo. Nel consiglio di istituto del Newton (liceo romano di cui Costarelli è preside) nessuno sarebbe favorevole. Chiediamo venga lasciata alle scuole la libertà di scelta”.
Il no di presidi e genitori
L’ipotesi del ritorno all’orario unico deriva dal ritorno del 100% della capienza dei mezzi di trasporto pubblici dal 1° aprile. Nel tavolo svolto in Prefettura qualche giorno fa, presidi e rappresentanti dei genitori hanno espresso il loro no a modificare le regole attuali (con il doppio orario).