Sul tema del rientro a scuola intervistiamo il prof. Marino Borrelli, docente ordinario di Composizione Architettonica ed urbana presso il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università della Campania.
Ad inizio della pandemia ha studiato il sistema del distanziamento in aula e degli areali utili per mitigare il contagio in aula, quanto basta per capire che le soluzioni attuate nella scuola italiana sono insufficienti al contenimento del contagio.
Professor Borrelli, molti genitori e insegnanti sostengono che l’ordinanza di De Luca fosse finalizzata alla tutela della salute degli alunni dall’infanzia alla Scuola media. Cosa ne pensa?
L’ordinanza di De Luca è un atto di grande responsabilità verso il mondo della scuola; nei confronti dei bambini dai 3 ai 5 anni non vaccinabili che frequentano la scuola privi di protezioni individuale e per le maestre, che lavorano in una condizione di rischio, equiparabile al personale paramedico, ma senza analoghe dotazioni; nei confronti degli studenti della primaria e della scuola secondaria di primo grado e secondo grado, fasce di età interessate da poco da una campagna vaccinale (in Campania molto ben organizzata) che stenta a decollare per le titubanze di molti genitori.
Lunedì però il TAR Campania V sezione, a seguito di un ricorso di alcuni genitori no dad , ha sospeso l’Ordinanza del Presidente della regione , cosa pensa in merito a questa sospensione ?
L’ordinanza di De Luca è stata impugnata da un gruppo di genitori e dal Governo e la V sezione del TAR Campania (sempre la V sezione, spero per competenza tematica) ne ha sospeso l’efficacia, rinviando beffardamente la trattazione collegiale al mese di febbraio ben dieci giorni dopo la naturale scadenza del provvedimento. Senza entrare nel merito degli aspetti legati al diritto di cui non ho competenze, non si può non restare molto sorpresi da una serie di considerazioni metagiuridiche contenute nel decreto del TAR, che imputa al governatore “carenze previsionali” nella sanità e nel sistema dei trasporti cosa non del tutto vera: ANM Azienda Napoletana Mobilità (56 milioni di passeggeri l’anno) è una partecipata del Comune di Napoli. L’accoglimento dell’istanza cautelare anche sulla base di riflessioni metagiuridiche può generare nei più il dubbio che ci sia una certa ispirazione politica. Io non lo credo, ma resta il fatto che è una decisione cautelativa che però non cautela la prima cosa che dovrebbe essere salvaguardata nel corso di una pandemia ovvero la salute degli studenti e del personale della scuola.
Le scuole sono sicure per permettere il ritorno in presenza degli studenti? I Ministri Bianchi e Speranza sostengono di sì, presidi e virologi, i pediatri no in questi momento particolare Tuttavia la pandemia corre, martedì Campania ci sono registrati ieri ben 30.000 contagiati.
Le scuole in questo momento non sono sicure. Io credo che vadano ascoltate le ragioni della scienza, quando non fuorviate da posizioni politico/ideologiche. La scienza ha chiesto molti provvedimenti per le scuole, e il governo nulla ha fatto tranne che strampalati e mutevoli protocolli sui tamponi e fornito banchi a rotelle; la scienza ci ha invitato alla prudenza, ci ha chiesto di mettere le scuole in sicurezza, di investire sull’areazione e sul trattamento dell’aria, di ridurre l’affollamento delle aule, ha chiesto uno screening sistematico nelle scuole, di educare gli studenti e le famiglie alla necessità e all’uso delle mascherine e in particolar modo all’uso delle ffp2 e di rimodulare il calendario scolastico. Si è investito in molti settori ma in un settore vitale e strategico come quello della filiera della formazione il saldo continua ad esser molto negativo.
Come risponde all’obiezione che sarebbe illogico chiudere le scuole mentre tutto il resto nel Paese dalle palestre, ai cinema, ai teatri e a molto altro ancora restano aperti?
Sempre ascoltando studiosi seri ed attenti, abituati a studiare ed analizzare i numeri, come il gruppo di lavoro dell’Università dell’Insubria coordinato dal Prof. Davide Tosi*, esperto di Analisi Big Data, possiamo vedere nei grafici allegati (su fonte ISS) che di fatto “le vacanze di Natale hanno rallentato l’incidenza del contagio tra i più giovani”, ciò sta a significare che il problema dell’aumento dei casi è oggettivamente originato da quello che è “l’incubatore perfetto” cioè la scuola. Noi temiamo una rapida impennata dei casi nelle prossime settimane (a meno che non decidano di modificare la strutturazione e diffusione dei dati come temiamo). Ciò sarà dovuto soprattutto alle scuole e non certo a palestre, cinema, teatri ed altro, dove la permanenza in termini di tempo è occasionale e limitata temporalmente.
C’è chi afferma che i genitori contrari alla chiusura delle scuole considerano le scuole dei veri e proprio baby parking, mentre i genitori no DAD sostengono che in Campania lo scorso anno, per colpa del Presidente De Luca, è stato compromesso il diritto allo studio, rispetto alle altre Regioni. e ora non ricorrono le condizioni per chiudere le scuole e penalizzare ancor più gli studenti campani. Cosa ne pensa?
Effettivamente per conoscenza diretta noto che in molti genitori vi è grande superficialità nel gestire la questione scuola: quanti misurano la temperatura dei ragazzi prima di mandarli a scuola così come la legge prevede? Quanti attrezzano i figli con mascherine adeguate? Quanti ragazzini indossano mascherine chirurgiche per adulti che cadono da tutte le parti? Quanti genitori portano i figli a scuola nonostante siano ammalati? Non so se molti genitori la ritengano un baby parking, non mi è dato di saperlo, un po’ lo temo, certo noto poca attenzione alla sicurezza delle aule dei propri figli. La colpa di quanto si è perso nella scuola con la DAD non credo sia ascrivibile alle azioni di De Luca ma alla crisi pandemica epocale che stiamo vivendo. Che faccia piacere o no, la DAD è una forma di scuola, inferiore per qualità a quella in presenza, ma è quella forma di scuola che ci ha aiutato in alcuni momenti e che bisogna dosare con attenzione ed utilizzare nei momenti in cui cui la morsa del virus si farà più serrata.
Prof. Borrelli, da genitore perché ora non si sente sicuro nel mandare i suoi figli a scuola, cosa sarebbe necessario fare da subito per rendere le scuole sicure ? Lo richiedono anche gli studenti medi che vorrebbero la DAD.
Non mi sento sicuro perché quello che si doveva fare non si è fatto e non credo che si possano rendere le aule sicure proprio ora nel corso di un nuovo picco di contagi. E’ un momento di grave recrudescenza del virus ed occorreva differire le aperture di quel poco per accellerare la campagnia vaccinale, imporre l’uso delle mascherine ffp2, ridurre la capienza delle aule al 50% /70 % (così come abbiamo fatto nelle università), chiudere per un certo periodo le mense scolastiche ed organizzare uno screening di massa nelle scuole.
Per chi volesse approfondire l’entità del contagio nelle scuole della Campania si rinvia a: https://www.mdpi.com/1999-5903/13/5/109
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