Non è piaciuta ai sindacati, la decisione del ministero dell’Istruzione di pubblicare, nella serata del 23 marzo, l’Ordinanza ministeriale che regolerà la mobilità del personale scolastico dell’anno 2020: in particolare alla Uil Scuola, che giudica il provvedimento “un atto ostile” prodotto di notte e senza alcun accordo con i rappresentanti dei lavoratori.
La organizzazione sindacali si sono sentite letteralmente bypassate, dopo che il ministero ha oggi pubblicato un testo senza il canonico pre-avviso e senza nemmeno accogliere le diverse richieste che avevano fornito nelle passate settimane, durante il confronto ai tavoli.
Inoltre, c’è il problema che lo stop alla mobilità dei cittadini imposto dai Dpcm del premier Giuseppe Conte, per via del Coronavirus, impedirà a chi di informarsi: ad oggi, ma presumibilmente anche per le prossime settimane, quando bisognerà informarsi ai fini della domanda di mobilità, gli uffici scolastici e le sedi sindacali risultano semi-chiusi e comunque poco operativi.
“A prof responsabili, il ministero risponde con un provvedimento notturno”, dice il segretario della Uil Scuola Pino Turi.
“Mentre il paese e i lavoratori stanno lottando contro il virus pagando prezzi enormi, mentre il Paese si ferma con senso di responsabilità, e i docenti rispondono all’emergenza con serietà e dedizione, il ministro dell’Istruzione alle 21,30 del 23 marzo, a scuole chiuse, senza neanche consultare le rappresentanze dei lavoratori della scuola, emana l’ordinanza con cui avvia le operazioni di mobilità del personale”, dice Turi.
Per il sindacalista, si tratta di una decisione sbagliata, perchè mai era accaduto che “domande, spostamenti, progetti” e “tutto” quello che riguarda i trasferimenti di diverse decine di migliaia di docenti, educatori e Ata, passasse “nelle reti di un provvedimento notturno, quasi sotterraneo”.
“Lo consideriamo un atto ostile – continua Turi – mentre i lavoratori sono costretti nei loro domicili per l’emergenza sanitaria”.
“A questo punto – dice ancora – si innesta un’altra e più grave emergenza, quella politica, di un governo che approfitta del momento di emergenza per decidere in modo unilaterale su una materia di negoziazione sindacale”.
“I lavoratori sapranno valutare le azioni e le forzature che si stanno susseguendo, ben sapendo che non ci faremo intimorire e sapremo tenera alta la voce. Una voce libera che non sarà facile per nessuno soffocare”, conclude il leader della Uil Scuola.
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