Attualità

Ordinanze regionali e comunali che sospendono la didattica in presenza: ecco perché possono essere illegittime

Le Regioni e le province autonome, per poter sospendere o ridurre la didattica in presenza nelle scuole, sono tenuta a dare una motivazione tecnicamente affidabile, approfondita e conoscibile a tutti, nonché sempre aggiornata sulla base di dati scientifici evidenzianti il collegamento tra focolai attivi sul territorio e impatto dell’attività scolastica in presenza; i provvedimenti assunti devono essere inoltre proporzionati al tipo di pericolo in modo da comportante il minor sacrificio possibile per gli interessi compresenti.

E’ quanto sostengono gli esperti Luca Giacomelli e Carla Mura in un agile saggio pubblicato in questi giorni in un Focus della Rassegna giuridica del Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza dedicato interamente alla tema della didattica a distanza e della didattica digitale integrata.

“In caso contrario – sostengono i due esperti – le ordinanze regionali possono essere dichiarate illegittime per vizio motivazionale e per violazione del principio di proporzionalità e dunque annullate, ripristinando la disposizione statale”.

“Nel conflitto tra i diritti alla salute e all’istruzione – aggiungono ancora – l’esito non è quindi di necessaria e automatica soccombenza dell’istruzione a danno della salute, ma è necessario che vi sia sempre un bilanciamento tra i due interessi e solo a fronte di impossibilità di tale ‘mediazione’ la soccombenza del diritto all’istruzione (in presenza) è ammissibile in deroga alla disposizione statale che già a monte ha operato tale bilanciamento sulla base dell’analisi combinata di tutti i dati”.
“Pertanto – concludono – la disposizione derogatoria regionale sarà legittima solo quando è proporzionale, non discriminatoria, temporanea, nonché dettagliatamente motivata sulla base di una valutazione completa, condotta alla luce di dati scientifici affidabili, che conduca a un giudizio di stretta necessità della misura”.

Il focus appare particolarmente utile perché contiene anche una puntuale e precisa ricostruzione delle norme in materia emanate a livello nazionale in questi due anni, a partire dalle prime misure previste dal DL n. 6 del 23 febbraio 2020 con la possibilità di sospensione del funzionamento dei servizi educativi dell’infanzia, delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

I Simpson, nel loro mondo c’è davvero di tutto, inclusa tanta scienza

Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…

23/12/2024

Il 2025 sarà l’anno record di spese militari, mentre caleranno per Scuola, Ricerca e Sanità: petizione Avs per fermare nuovi carri armati e missili

"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…

23/12/2024

Compiti casa, sì, no, dipende

I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…

22/12/2024

Il Sicilia Express funziona. A casa tanti prof e studenti dalle brume del nord in treno

È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…

22/12/2024

Concorso ordinario Pnrr 2024, non vengono valutati i titoli informatici e le certificazioni linguistiche inferiori quelle di livello C1

Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…

22/12/2024

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024