Quando il nuovo CCNL scuola 2019-2021 sarà esecutivo, si presume non prima del prossimo ottobre, ci sarà un aumento delle ore aggiuntive di insegnamento e anche di non insegnamento, pari al 10% delle cifre stabilite nel 2007 dall’ex Ministro Fioroni.
Pochi euro di aumento dopo oltre 15 anni
Con il rinnovo del contratto scuola 2006/2009, l’allora Ministro dell’Istruzione Fioroni, stabilì che per un’ora di attività di insegnamento per i corsi di recupero indirizzati agli studenti delle scuole secondarie di II grado con sospensione del giudizio, ci volesse una retribuzione di 50 euro lordi. Con il rinnovo del CCNL scuola 2019-2021, la cui ipotesi di contratto è stata siglata il 14 luglio 2023, un ‘ora aggiuntiva per i corsi di recupero verrà pagata 55 euro lordi, ovvero 5 euro in più a distanza di 16 anni. L’aliquota del 10% di aumento sulle retribuzioni stabilite nel 2007 è stata applicata anche per le ore aggiuntive di insegnamento non riferibili ai corsi di recupero, come per esempio le ore di sostituzione dei colleghi assenti. Queste ore aggiuntive venivano pagate 35 euro lordi per ogni ora svolta, con l’aumento del 10% verranno retribuite 38,5 euro lordi. Stesso aumento percentuale è stato disposto per le ore aggiuntive per lo svolgimento di attività non di insegnamento, quindi si passa dai 17,5 euro lordi ai 19,25 euro lordi definiti nel nuovo contratto scuola.
Tali aumenti saranno attuati verso fine anno 2023
Gli aumenti di queste ore aggiuntive potranno essere effettuati con il prossimo fondo di istituto riferito all’anno scolastico 2023/2024 per le ore aggiuntive svolte successivamente alla firma definitiva del CCNL scuola 2019-2021. C’è da sottolineare una certa delusione dei docenti che speravano in un aumento più consistente, vista la crescita dell’inflazione ma, soprattutto, visto che questi ritocchi di aumenti avvengono dopo 15 anni.