Da tempo si sente un gran parlare di numerosi ricorsi al Tar di genitori che spesso cercano di ribaltare provvedimenti presi dalle scuole nei confronti dei propri figli. Sembra quindi che le famiglie siano iperprotettive, che cerchino di essere presenti il più possibile nella vita scolastica dei ragazzi.
I dati sull’affluenza dei genitori alle elezioni dei propri rappresentanti a scuola, però, dicono tutt’altro, come analizzato da La Repubblica. A quanto pare queste, importanti per prendere davvero parte alla vita della scuola, vengono praticamente disertate nella maggior parte dei casi.
I genitori scelgono, a quanto pare, di intervenire a cose fatte, ricorrendo alla giustizia amministrativa non solo per bocciature ritenute ingiuste ma anche per modificare, sempre a posteriori, elementi di organizzazione scolastica.
In molte classi si fatica a trovare mamme e papà disposti ad essere eletti; molte di esse, spesso, rimangono senza rappresentanti.
Secondo l’ultima indagine condotta dal ministero dell’Istruzione sulle elezioni 2021/2022 per il Consiglio d’Istituto c’è un radicato disinteresse da parte dei genitori nel votare i propri rappresentanti. A novembre del 2021 la partecipazione al voto si è fermata all’11%, poco più di un genitore su dieci.
I genitori hanno diritto di riunirsi in assemblea tra di loro per discutere di problemi che riguardino aspetti di carattere generale della scuola o delle classi frequentante dai propri figli. Le assemblee possono essere di singole classi o di istituto. Hanno titolo a convocare l’assemblea dei genitori i rappresentanti di classe eletti nei consigli di classe, dandone preventiva informazione al dirigente (con indicazione specifica degli argomenti da trattare) e chiedendo l’uso dei locali scolastici. Alle assemblee possono partecipare con diritto di parola il dirigente e i docenti della classe. Le assemblee dei genitori possono anche essere convocate dai docenti della classe (articolo 15 del Decreto Legislativo 297 del 16 aprile 1994 e successive modifiche).
I genitori possono far parte, se eletti, dei consigli di classe (consigli di interclasse nella scuola primaria e di intersezione nella scuola dell’infanzia). Tutti i genitori (padre e madre) hanno diritto di voto per eleggere loro rappresentanti in questi organismi. È diritto di ogni genitore proporsi per essere eletto. L’elezione nei consigli di classe si svolge annualmente entro il 31 ottobre, con procedure semplificate. Il consiglio di classe si occupa dell’andamento generale della classe, formula proposte al dirigente scolastico per il miglioramento dell’attività, si esprime su eventuali progetti di sperimentazione, presenta proposte per un efficace rapporto scuola-famiglia (articolo 5 del Decreto Legislativo 297 del 16 aprile 1994 e successive modifiche).
Il Consiglio di istituto è l’organo di indirizzo e di gestione degli aspetti economici e organizzativi generali della scuola. Rappresenta tutte le componenti dell’Istituto (docenti, studenti per le sole scuole secondarie di secondo grado, genitori e personale non docente) con un numero di rappresentanti variabile a seconda delle dimensioni della scuola.
Tutti i genitori (padre e madre) hanno diritto di voto per eleggere loro rappresentanti in questi organismi ed è diritto di ogni genitore proporsi per essere eletto. Le elezioni per il il rinnovo dei consigli di circolo/istituto si svolgono ogni triennio, oppure quando non sono presenti tutte le componenti (articolo 8 del Decreto Legislativo 297 del 16 aprile 1994 e successive modifiche).
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