Politica scolastica

Organi collegiali: legge delega al via. Flc-Cgil contraria

L’idea della maggioranza di Governo di affidare ad una legge delega il compito di riscrivere gran parte del T.U. della scuola che risale al 1994 sta suscitando dubbi, perplessità e anche qualche protesta.

Flc-Cgil: strada sbagliata e inaccettabile

A parlare di “strada sbagliata e inaccettabile” è la Flc-Cgil che già nei giorni scorsi ha diramato un ampio comunicato con cui la questione viene analizzata in tutti i suoi aspetti.
La Flc riassume gli ambiti ai quali si estenderebbe la delega:

  • razionalizzare anche attraverso fusioni o soppressioni gli enti preposti alla valutazione di scuola e università (quindi Invalsi, Anvur, ecc);
  • ridurre il numero dei componenti degli organi collegiali e razionalizzazione dei poteri di vigilanza ministeriale;
  • rivedere la disciplina degli organi collegiali di scuola anche in rapporto alla ridefinizione di ruolo e responsabilità dei DS;
  • riallocare i compiti amministrativi in tema di cessazioni, ricostruzioni di carriera ecc non strettamente connessi alla gestione delle singole scuole;
  • razionalizzare gli ordinamenti didattici scolastici;
  • riordinare l’attività sportiva studentesca in ogni ciclo di istruzione.

Flc-Cgil: no alla legge delega

Secondo il sindacato di Francesco Sinopoli la procedura delle legge delega non garantirebbe quel dibattito culturale e politico che sarebbe invece utile e necessario su una materia così complessa e delicata.
La legge di delega, infatti, consentirebbe al Governo di emanare i decreti delegati conseguenti limitandosi ad acquisire i pareri delle commissioni parlamentari, esattamente come è avvenuto con i decreti previsti dal comma 181 della legge 107/2015.
La Flc-Cgil sottolinea che sull’intera materia “è necessario un confronto serio e continuo con le scuole sui processi riformatori che si intendono mettere a punto”.

“In tale quadro – sostiene il sindacato – crediamo che il Governo e il Parlamento debbano avviare un grande confronto con le scuole, le Organizzazioni sindacali, le Associazioni professionali e tutti i soggetti interessati affinché si giunga quanto prima al riordino complessivo degli Organi Collegiali scolastici che risalgono al 1974 e sono ormai inadeguati alle esigenze della scuola dell’Autonomia. Stesso principio vale per la razionalizzazione degli ordinamenti didattici e scolastici e per qualsiasi intervento si metta in programma per la scuola del nostro Paese”.

Reginaldo Palermo

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