Tanto disinteresse è causato da superficialità, da scarsa attenzione ai problemi dei figli, da eccessivi impegni di lavoro o esistono alla base delle motivazioni meno banali? Il problema dell’assenteismo dei genitori nei consigli di classe che ne prevedono la partecipazione ha una dimensione complessa, e, pertanto, vanno esaminati da una parte le responsabilità istituzionali e dall’altra quelle individuali.
Quando nel 1974 furono istituiti i Decreti Delegati applicativi della legge n. 477/1973 e furono introdotti gli Organi Collegiali, pur tra le immancabili polemiche in seno ai diversi schieramenti politici, il mondo scolastico ebbe un moto di entusiasmo perché si ritenne che finalmente si potesse avviare il processo di democratizzazione della scuola auspicato da tempo. Infatti gli Organi Collegiali proponevano una gestione scolastica partecipativa, che assegnava a ciascuno delle componenti del mondo scolastico (capi d’istituto, docenti, genitori, alunni, personale non docente) responsabilità maggiori che in passato, in funzione del ruolo e delle funzioni individuali a livello di circolo o d’istituto, distrettuale, provinciale, nazionale. Dal 1974 al 1998 i Decreti Delegati hanno subìto delle modifiche per rispondere ai sempre nuovi bisogni sociali, ma passando dalla teoria alla realtà scolastica essi hanno fatto emergere limiti e ambiguità che hanno causato malcontento e delusione. La mancanza del conferimento della personalità giuridica a tutti gli istituti di I e di II grado hanno certamente limitato, infatti, il ruolo partecipativo dei genitori nella gestione scolastica. Lo scarso entusiasmo, poi, dimostrato dai docenti nei confronti della partecipazione dei genitori ai problemi della scuola, dettato dalla convinzione diffusa che il dibattito e la soluzione dei problemi riguardanti la vita scolastica spetti esclusivamente agli "addetti ai lavori", non ha favorito un inserimento proficuo delle famiglie negli Organi Collegiali e non ha dato, pertanto gli esiti attesi. Infatti la partecipazione dei genitori ai consigli di classe e di istituto, salvo eccezioni, è stata più formale che sostanziale. E siccome le famiglie hanno sicuramente qualcosa di meglio da fare che espletare atti formali, disertano, senza molti sensi di colpa, gli incontri previsti nel corso dell’anno scolastico. La riforma degli Organi Collegiali, nell’ambito dell’autonomia degli istituti scolastici riuscirà a superare questo ostacolo e a restituire dignità al ruolo e alla funzione dei genitori nei consigli di classe?
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