Il decreto interministeriale sugli organici è ormai cosa fatta.
Alla fine Fioroni e Padoa Schioppa sono riusciti a mettersi d’accordo: il risultato è un provvedimento che “taglia” 7mila posti e demanda alle singole direzioni regionali il compito di trovare soluzioni concrete in accordo con le organizzazioni sindacali.
Il taglio iniziale di 19mila posti previsto dalla legge finanziaria è stato ricalcolato dei tecnici del Ministero della Pubblica Istruzione i quali sostengono che, per raggiungere l’obiettivo di aumentare di 0,4 punti il rapporto medio alunni/docenti, basterebbe ridimensionare gli organici di 14mila unità.
Nel contempo bisogna tenere conto che la popolazione scolastica aumenterà di circa 28mila alunni, corrispondenti a poco meni di 2.500 posti; il “taglio” si riduce a 11.500 posti: 7mila saranno effettuati con l’organico di diritto, per gli altri 4.500 si provvederà al momento della definizione dell’organico di fatto.
Il risultato, per intanto, è pesante: i 7mila posti in meno riguardano tutte le regioni anche quelle in cui è previsto un aumento della popolazione scolastica.
In Lombardia, per esempio, si perderanno 350 posti in organico di diritto a fronte di un aumento di 16mila alunni; peggio ancora andrà in Sicilia (1129 posti in meno, ma con un calo di alunni di poco inferiore a 10mila unità). Nel Lazio ci saranno 600 posti in meno a fronte di un aumento di 2mila alunni.
Il decreto precisa anche che nelle classi del primo ciclo di istruzione il tempo scuola dovrà essere calcolato facendo riferimento a quanto previsto dall’art. 7 del decreto legislativo n. 59/2004: forse il Ministro Fioroni non ricorda che uno degli impegni assunti in campagna elettorale era proprio quello di superare il decreto 59 targato Moratti.
Per visionare la circolare ministeriale n. 19 del 13 febbraio 2007 che stramette lo schema di decreto interministeriale sulle dotazioni organiche del personale docente per l’a.s. 2007/2008 consulta il box “Approfondimenti”.