L’incontro del 10 marzo fra Ministero e sindacati sulla questione degli organici è servito solo a consolidare le posizioni preesistenti: Flc-Cgil e Gilda confermano lo sciopero del 18 marzo, mentre Cisl-Scuola e Uil-Scuola continuano a nutrire la speranza di riuscire ad ottenere qualche risultato concreto.
Il Ministero ha comunicato ai sindacati che per il 2009/2010 i tagli saranno esattamente pari a 42mila posti, tanti quanti erano già previsti dalla relazione tecnica allegata all’art. 64 della legge 133 e dal successivo Piano programmatico, con una modesta “rimodulazione”: 37mila posti saranno tagliati subito, in sede di definizione degli organici di diritto, mentre per gli altri 5mila posti se ne riparlerà nel luglio prossimo quando si dovrò calcolare l’organico di fatto.
Un apprezzamento arriva dalla Cisl-Scuola che dichiara: “I 5.000 tagli in meno sull’organico di diritto dei docenti attenuano in parte il peso degli interventi previsti sul primo ciclo, consentendo, nella primaria, qualche possibilità in più di soddisfare le esigenze conseguenti alle richieste delle famiglie” e ricorda che “gli attuali vincoli di legge e il pesante contesto economico e finanziario inducono a non sottovalutare il risultato ottenuto”.
Al contrario, secondo Flc-Cgil “non c’è volontà politica da parte di questo Governo di rispettare le scelte delle famiglie sul tempo scuola e di garantire l’offerta formativa e i modelli organizzativi esistenti”.
Particolarmente interessanti appaiono le aperture del Ministero in materia di gestione degli organici: nei provvedimenti in corso di emanazione sarà prevista la possibilità per le scuole di gestire le risorse assegnate in modo funzionale al Piano dell’offerta formativa. Questo potrebbe voler dire, per esempio, che i docenti assegnati alle classi a tempo pieno potranno essere utilizzati anche per garantire attività laboratoriali o di altro tipo da realizzarsi in compresenza.
In merito alla questione del precariato l’Amministrazione ha annunciato l’assunzione di 20mila docenti (di cui 7mila di sostegno) e 7.500 Ata, ma anche su questo punto
Flc-Cgil si dichiara del tutto insoddisfatta e chiede “impegni precisi e risposte reali per chi perderà il lavoro e immissioni in ruolo su tutti i posti disponibili”.