La bozza sugli organici presenta alcune novità sostanziali, anche se, ovviamente, si attende l’ufficialità del provvedimento.
Ad esempio, cambiano i parametri della distribuzione dell’organico dell’autonomia, che adesso deriva dall’accorpamento dell’organico di diritto con l’organico di fatto, abbandonando il numero di alunni per classe come un requisito indispensabile.
Infatti, come riporta Italia Oggi, i posti saranno distribuiti in base alle situazioni di disagio di ogni singola località, come aree montane, interne e soprattutto nelle zone in cui siano presenti consistenti fenomeni di dispersione e abbandono scolastico, oltre alle zone a forte processo immigratorio.
Lo scopo della circolare ancora in fase di elaborazione da parte del Ministero, sarebbe quello di aumentare il numero di cattedre al Sud invece che al Nord, dove invece si registrano numeri alti di popolazione scolastica.
Nel meridione infatti, è risaputo il fatto che dispersione e abbandono scolastico, ma anche i disagi sociali siano alle stelle, senza contare il numero dei precari storici: 6mila su 10 mila totali ancora presenti nelle GaE, la maggior parte di questi over 50 di età che hanno rifiutato di partecipare alle assunzioni della Buona scuola, proprio perché restii a spostarsi alla loro età.
Proprio questi precari, quindi, attendono con ansia la circolare Miur che li vedrebbe in pole position per l’immissione in ruolo, dato il loro alto punteggio di anzianità di servizio.
Il Ministero ha tutto l’interesse a confermare queste prime indicazioni, prima di tutto per dare seguito alle promesse del governo di eliminare il precariato storico, ma anche per interrompere la serie negativa di cause perse dal Miur, che vede i precari storici ottenere adeguamenti stipendiali legati all’anzianità di servizio.
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