Un vero organico funzionale, come dovrebbe essere quello dell’autonomia, non dovrebbe mai restare vincolato strettamente ai numeri delle iscrizioni degli studenti nelle scuole e ai cali demografici degli studenti che frequentano le scuole di ogni ordine e grado. In Italia invece l’organico segue, in modo ragionieristico e quindi di puro calcolo, la decrescita della popolazione scolastica. Un organico funzionale ai numeri degli studenti frequentanti e non alle esigenze didattiche o degli spazi di ogni singola istituzione scolastica. Ecco apparire, come ogni anno d’altronde, lo spettro o la spada di Damocle dei tagli agli organici 2022-2023.
Mentre la Ragioneria dello Stato è lapidaria con il Ministro Bianchi, annunciando la mancanza dei fondi per la formazione dei docenti, dall’altra parte si teme che il MEF non conceda nessun aumento degli organici, rispetto all’anno scolastico 2021-2022, ma addirittura si vada nella direzione di un’inversione di marcia con l’inizio di un ridimensionamento degli organici 2022-2023. Per quanto riguarda il sostegno si punterà molto sui posti in deroga, soprattutto al sud Italia, rendendo sempre più lenti e complicati i trasferimenti sui posti di sostegno in organico di diritto.
Utilizzando al massimo gli accorpamenti delle classi intermedie e il massimo degli indici di capienza per le classi. di prima iscrizione, la riduzione o il contenimento dell’organico dell’autonomia sui posti comuni, rischia di essere una evidente realtà.
Per quanto riguarda il tema sugli organici per il prossimo anno scolastico, è pronto il decreto interministeriale sulle dotazioni dei docenti, posti normali e posti di sostegno per l’anno scolastico 2022-2023.
Proprio in queste ore di lunedì 28 marzo 2022, è previtso l’incontro in videoconferenza tra i funzionari del Ministero dell’Istruzione e i sindacati per l’informativa degli organici 2022-2023.
Sarà importante avere concreto riscontro circa la consistenza dei posti in organico di diritto, questo allo scopo di comprendere se ci sarà, oppure no, una inversione di tendenza sulla composizione degli organici 2022-2023, rispetto al mantenimento dei numeri avuti negli ultimi due anni. Esiste concretamente il timore di una riduzione del contingente degli organici, in funzione di un previsto e conosciuto dato di un calo demografico degli studenti e delle studentesse delle scuole italiane.
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