Il pressing del ministero dell’Istruzione sul Mef potrebbe servire a coprire 25mila cattedre, di cui 20mila curricolari ma appena 5mila di sostegno.
A confermare la suddivisione, decisamente sproporzionata, anche e soprattutto alla luce del numero di cattedre libere, è stata la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, durante il question time postole il 12 aprile dall’on. Silvia Chimienti del M5S.
“I 400 milioni (140 milioni per il corrente anno e 400 a decorrere dal prossimo anno) stanziati con la legge di bilancio per l’anno 2017 saranno utilizzati integralmente per consolidare in organico di diritto i posti annualmente autorizzati dal Mef in organico di fatto”, ha detto la responsabile del Miur.
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L’amministrazione centrale, ha detto ancora il ministro, ha calcolato che “i 400 milioni disponibili e a regime siano sufficienti per consolidare 25.000 posti, cioè tutti i circa 20.000 posti comuni dell’organico di fatto corrispondenti a spezzoni aggregabili, nonché 5.000 posti di sostegno ‘in deroga’. Rimangono circa 10.000 posti comuni che purtroppo non sono aggregabili, perché composti da numerosi spezzoni di poche ore ciascuno”.
A questo proposito sono in corso interlocuzioni tra i tecnici del Miur e del ministero dell’Economia “per affinare i conti”.
A settembre, quindi, saranno almeno 55mila le cattedre da coprire con supplenze annuale. Forse anche qualcosa di più, considerando 25mila assunzioni nella migliore delle ipotesi e che quest’anno sono stati sottoscritti quasi 110mila contratti sino al 30 giugno o al 31 agosto. Di questi (tutti al 30 giugno 2017), quasi la metà riguardavano il sostegno e gli alunni che ne beneficiano. I quali, ancora una volta, dovranno attendere tempi migliori, norme meno restrittive e maggiori investimenti.