Sindacati sul piede di guerra per la questione del personale Ata: il problema più grave è quello degli organici che da un decreto ministeriale in via di emanazione potrebbero essere ridotti secondo la Cgilscuola di almeno 18mila unità.
La Cislscuola parla di "perplessità circa i criteri adottati per la definizione degli organici" e chiede un confronto urgente per la definizione dell’entità di posti da recuperare nell’organico di fatto.
La stessa Cisl annuncia che "una valutazione complessiva sui provvedimenti assunti dal Ministero sugli organici Ata, sarà formulata unitariamente nei prossimi giorni".
Ma intanto la Cgilscuola prende posizione e denuncia "i tagli e la confusione" che caratterizzano l’operazione illustrata dal Ministero nel corso dell’incontro svoltosi il 5 luglio.
Il provvedimento ministeriale è motivato dalla necessità di evitare che l’applicazione del precedente decreto ministeriale (il n. 201 del 2000) comporti una spesa superiore a quanto previsto.
Il decreto in questione, infatti, fissava i parametri per calcolare gli organici del personale Ata, ma alcune note aggiuntive consentivano di aumentare l’organico in relazione alla complessità ed alle modalità di funzionamento delle singole scuole; in un primo momento gli esperti del Ministero avevano preventivato che l’applicazione delle note aggiuntive avrebbe determinato un aumento di 3-4mila posti; a conti fatti invece la previsione è saltata completamente in quanto l’incremento si è attestato sulle 20mila unità.
Ora il Governo intende mettere ordine, ma questo comporta ridurre i posti rispetto all’anno precedente.
Arriva insomma al pettine il nodo dovuto al passaggio allo Stato del personale Ata che fino al 31/12/1999 dipendeva dagli Enti Locali: secondo le previsioni l’operazione doveva avvenire a costo zero, c’era anzi chi parlava di risparmi e di razionalizzazione della spesa. E invece niente di tutto questo: la spesa è certamente raddoppiata, secondo alcuni forse persino triplicata perché – soprattutto nelle scuole materne ed elementari – gli Enti Locali hanno dovuto comunque assumere altro personale che si occupasse della distribuzione dei pasti che dal gennaio 2000 non è più compito dei bidelli.
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