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Organici della scuola: cosa farà il centro-sinistra?

Il 2011/2012 sarà un anno scolastico decisivo: i tagli agli organici della scuola saranno completati e prenderà avvio la fase di assestamento-ricostruzione.
I segnali ci sono: nella manovra finanziaria appena approvata dal Governo ci sono di nuovo misure che riguardano la scuola (ridefinizione dei criteri per il mantenimento dell’autonomia da parte delle istituzioni scolastiche, cancellazione di gran parte degli esoneri e semi-esoneri per i vice-presidi, controlli maggiori sulle certificazioni dei disabili) che però rappresentano ben poca cosa rispetto ai tagli previsti dalla legge 133/08.
Ma, nel 2011/2012, la scuola sarà quasi certamente in uno dei settori in cui si svilupperà maggiormente la campagna elettorale.
Anche in questo caso i segnali non mancano.
In molti siti WEB è già iniziato il tormentone: cosa potrà/dovrà fare il centro-sinistra una volta tornato al Governo ?
Le associazioni, i sindacati e i movimenti che stanno sostenendo la battaglia giudiziaria sugli organici (la prossima settimana il TAR Lazio dovrebbe intervenire nuovamente sulla questione) non hanno dubbi: il centro-sinistra dovrà ripristinare gli organici pre-esistenti alla legge 133 e anzi chiedono che le regioni “amiche” lancino fin da subito un segnale in questa direzione aderendo ai ricorsi in atto.
Ma, fino a questo momento, le Regioni di centro-sinistra non si sono fatte sentire (d’altronde non bisogna dimenticare che nell’estate del 2008, quando ferveva il dibattito parlamentare sull’ormai famigerato articolo 64 che tagliava 140mila posti nella scuola, le Regioni si erano limitate a chiedere alcuni modesti aggiustamenti dell’articolo in modo fossero garantite le prerogative costituzionali delle stesse regioni).
A far uscire allo scoperto il centro-sinistra ci sta provando in questi giorni anche l’Associazione Professione Insegnante che ha già reso noto di voler promuovere un’iniziativa politica chiedendo a Bersani, Vendola, Di Pietro e ad altri esponenti dell’opposizione di sottoscrivere un disegno di legge da presentare in Parlamento, in caso di cambio della guardia.
Il ddl dovrebbe molto semplicemente ripristinare gli organici della scuola pubblica statale riportandoli alla situazione ante tagli lineari del governo Berlusconi.
Ma come reperire le risorse?
Professione Insegnante ha le idee chiare: basterebbe utilizzare una parte dei 20 miliardi che Stato concede ogni anno in agevolazioni fiscali alle aziende; il dato è stato fornito di recente dalla stessa Ragioneria dello Stato. Si tratta ora di vedere se il centro-sinistra vorrà raccogliere l’invito-sfida. Un fatto è certo: nei prossimi mesi le forze politiche dovranno davvero iniziare a confrontarsi sul modello di scuola che si vorrà sviluppare negli anni a venire. Ed è probabile che le sorprese non mancheranno.

Reginaldo Palermo

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