Il prossimo anno scolastico non ci saranno tagli agli organici del personale docente: lo comunicano i sindacati, al termine dell’incontro tenuto in videoconferenza l’8 aprile con i dirigenti del ministero dell’Istruzione, spiegando che la riduzione di posti è stata scongiurata a causa dell’emergenza del Coronavirus.al
“Siamo riusciti ad ottenere la conferma degli organici che, dunque, restano uguali rispetto allo scorso anno”, dice la Gilda.
Il sindacato autonomo sostiene che sarebbe stato “scongiurato il rischio che si paventava di una riduzione di quasi 8mila posti comuni”.
Quindi, “si tratta di un risultato positivo e importante in vista del prossimo anno scolastico”, soprattutto perché “nella situazione che si è creata a causa dell’emergenza sanitaria, è necessario lasciare stabile il numero di posti, perché alla ripresa delle attività didattiche in presenza sarà indispensabile prevedere sia misure di distanziamento, sia misure di recupero degli apprendimenti”.
“Il mantenimento dell’organico 2019/2020, inoltre, limiterà notevolmente anche la creazione dei soprannumerari e permetterà di ridurre il numero di alunni per classe”.
Sempre la Gilda, chiede “di tener conto della situazione degli istituti professionali che, penalizzati dalla riforma, hanno visto aumentare i carichi di lavoro dei docenti”.
L’organizzazione capitanata di Rino Di Meglio chiede, infine, di essere convocata “a breve dai dirigenti degli uffici scolastici regionali per discutere i criteri di ripartizione dei posti sul territorio”.
Soddisfatta del confronto con l’amministrazione sull’organico dei docenti per l’anno scolastico 2020-2021, è anche la Flc-Cgil, che parla di conferma della pianta organica dell’anno in corso.
Per il sindacato confederale è “una decisione non scontata, ma fortemente voluta dalla nostra organizzazione in opposizione al taglio di migliaia di posti di lavoro che si sarebbe prospettato, visto il calo degli alunni fatto registrare dalle iscrizioni alle prime classi, soprattutto nel primo ciclo di istruzione”.
La riduzione complessiva degli alunni nell’anno prossimo è superiore a 70 mila unità, più o meno in linea con gli ultimi anni: ciò “consentirà di evitare per quanto possibile lo spostamento di insegnanti da un istituto all’altro”.
Il sindacato guidato da Francesco Sinopoli sostiene che “ora occorre, anche per dare maggiore tranquillità al personale, un ulteriore importante passo in avanti”
“La conferma dell’organico istituto per istituto – dice ancora la Flc-Cgil – vuol dire prevedere posti aggiuntivi laddove ci sarà un aumento di classi. Questa ulteriore misura favorisce la continuità didattica ed evita le situazioni di soprannumero, e potrà rendere la gestione del personale più agevole alle segreterie scolastiche e alla Dirigenza che, alla ripresa delle attività nel settembre 2020, saranno gravate da una notevole mole di lavoro”.
La proposta della Flc-Cgil è decisamente importante: il sindacato, infatti, sostiene che anche laddove vi sia un decremento di classi, tutto il personale docente continuerebbe ad essere titolare di cattedra (magari completando in un altro istituto con la modalità della “COE”), anche se il monte orario settimanale dovesse scendere al di sotto della metà dell’orario standard (ad esempio, per i docenti della secondaria sotto le 9 ore settimanali).
Una possibilità che, in tempi di emergenza da Coronavirus, il ministero dell’Istruzione potrebbe però accogliere probabilmente solo attraverso un finanziamento ad hoc da parte del Mef: il mancato trasferimento dei soprannumerari, infatti, comporterebbe una maggiore necessità di supplenti.
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