E’ prevista per il prossimo 5 luglio presso il TAR del Lazio l’udienza per l’esame della richiesta di sospensiva degli atti ministeriali relativi agli organici dell’anno scolastico 2011/2012 presentata già da diversi mesi dal Comitato per la Scuola della Repubblica e da diversi altri soggetti (sindacati – tra i quali anche Flc-Cgil – e associazioni professionali in particolare).
Ma l’iniziativa del Comitato sta creando non poche polemiche fra i movimenti e i partiti di sinistra e centro-sinistra.
Nei giorni scorsi, per esempio, durante un incontro svoltosi a Firenze al quale ha preso parte la capogruppo di FDS(Federazione delle sinistra)-Verdi della Regione Toscana, Monica Sgherri, movimenti e associazioni hanno espresso ancora una volta il loro dissenso sulla mancata adesione della Regione ai ricorsi contro i tagli agli organici previsti per il 2011/2012.
“A rendere ancora più grave ed inaccettabile il comportamento della Regione Toscana – sottolineano i responsabili del Tavolo regionale per la difesa della scuola statale – si aggiunge l’intento della medesima Regione di concordare con i Comuni e la Provincia un qualche intervento finanziario per la scuola privata, in particolare dell’infanzia, che dovrebbe integrare l’offerta pubblica inadeguata per effetto dei tagli”.
Il giudizio del Tavolo sulle scelte della Regione Toscana è del tutto negativo: “Questa politica, oltre ad essere politicamente e culturalmente inaccettabile, è anche incostituzionale perché in contrasto sia con gli articoli 33 e 34 della Costituzione che prevedono il sistema scolastico statale per tutti”.
Ma i malumori non si limitano alla Toscana: già nei giorni scorsi associazioni e movimenti che sostengono i ricorsi al TAR avevano lanciato un ulteriore appello a Regioni, Province e Comuni per chiedere di aderire all’azione legale contro gli ultimi atti ministeriali in fatto di organico.
In realtà c’è una ragione “storica” che può spiegare lo scarso entusiasmo delle Regioni e degli Enti Locali rispetto alla battaglia sugli organici: già nell’estate del 2008, la Conferenza Stato-Regioni, chiamata a dare il proprio parere sull’articolo 64 della legge 133, si limitò a rilevare che alcune disposizioni apparivano non rispettose dell’autonomia delle Regioni; ma nessun emendamento venne proposto in merito alla entità dei tagli e della manovra nel suo complesso. In tutto ciò c’è una spiegazione: quando le Regioni avranno il compito di gestire direttamente gli organici, toccherà ad esse sostenerne i costi: al momento del trasferimento delle competenze dallo Stato alla periferia, le spese graveranno sulle singole Regioni che forse stanno già iniziando a pensare che ad organici più ridotti potrebbero corrispondere spese inferiori.
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