Organici, portfolio e sperimentazione fra i primi atti del Ministro
Al Ministero dell’Istruzione tutto è pronto per il cambio di guardia effettivo (quello formale è già avvenuto dopo il giuramento di Ministri e sotto-segretari).
Il 22 e 23 maggio sono ancora giorni di assestamento, anche perché alla Camera è in corso il dibattito sulla fiducia al Governo Prodi.
Ma, da mercoledì, lo staff del Ministro inizierà a lavorare per definire l’agenda delle priorità.
E’ presto per fare previsioni certe, ma, cercando di interpretare i primi “segnali”, qualche anticipazione possiamo già darla.
Di sicuro ci sarà un provvedimento a carattere finanziario che toccherà gli organici e i finanziamenti alle scuole: si parla di qualche migliaio di posti per rispondere alle richieste di tempo pieno nella scuola primaria e di istituzione di nuove sezioni di scuola dell’infanzia.
Inoltre dovrebbero essere ripristinati i finanziamenti provenienti dalla legge 440 del 1997 (realizzazione del POF e attuazione dell’autonomia): non sarà una somma particolarmente elevata ma dovrebbe rappresentare un “segnale” di inversione di tendenza.
Le questioni connesse alla riforma Moratti si stanno rivelando invece piuttosto complesse da affrontare, anche perché lo strumento legislativo non sembra molto adatto a risolvere i problemi nel poco tempo che resta a disposizione di qui a settembre.
Per quanto riguarda il primo ciclo di istruzione sembra consolidarsi una soluzione “minimalista”: ci sarà una circolare (o forse un decreto) ministeriale con la quale verrà chiarito che tutti gli aspetti pedagogici e didattici del decreto 59 sul primo ciclo sono da intendersi come non prescrittivi.
In altre parole il decreto 59 con tutti i suoi annessi e connessi (tutor, portfolio e indicazioni nazionali) non verrebbe – almeno nell’immediato – né cancellato e neppure sospeso.
La stessa cosa potrebbe accadere per il decreto sul secondo ciclo: sembra che gli esperti ministeriali siano al lavoro per trovare una scappatoia che consenta di non autorizzare le sperimentazioni eventualmente deliberate dalle scuole superiori in questi mesi; in questo modo non ci sarebbe bisogno – almeno per ora – di approvare un provvedimento che “blocchi” il decreto 226.
In sostanza l’ipotesi potrebbe essere quella di limitare l’applicazione delle riforma Moratti allo stretto indispensabile, in modo da avere il tempo di pensare con tutta calma ad una revisione completa della legge 53 e dei suoi decreti applicativi.