E’ datata 8 marzo 2005 la circolare ministeriale n. 36 che definisce gli organici per il 2005/2006. Rispetto allo scorso anno il numero complessivo dei posti non varia: 82 posti in più per la scuola dell’infanzia, 251 posti in meno nella primaria, 645 in meno nella secondaria di primo grado e 815 in più nella scuola superiore, ma la "somma algebrica" è appunto uguale a zero (per i pignoli, anzi, è +1).
A questa dotazione di base bisogna ancora aggiungere 2.000 posti finanziati con i fondi della legge n. 53 necessari per garantire gli anticipi nella scuola primaria e 410 posti autorizzati con dalle legge finanziaria del 2005 per la sperimentazione degli anticipi nella scuola dell’infanzia.
Aumenti e contrazioni sono legati – spiega il Ministero – alla consistenza della popolazione scolastica.
Ma i numeri non convincono affatto i sindacati che fanno sapere che i motivi dello sciopero restano tutti.
Francesco Scrima, segretario nazionale di CislScuola, ribadisce che "la riforma mette in crisi il sistema di istruzione tagliando risorse professionali e tempo-scuola" e – riferendosi alla stabilità degli organici assicurata dal Miur con la circolare n. 36 – parla di "bonaccia dal significato politico pre-elettorale".
Altrettanto decisa è la presa di posizione di CgilScuola che sottolinea come nella circolare manchi qualunque accenno alla possibilità di adeguare le dotazioni organiche di diritto alle situazioni di fatto che si dovessero determinare successivamente.
La questione degli organici è complicata dal fatto che continua ad essere in sospeso la vicenda degli anticipi nella scuola dell’infanzia: secondo i sindacati i 410 posti "offerti" dal Ministro sarebbero a malapena sufficienti a ridurre le liste d’attesa.
Su questo punto CislScuola annuncia anzi una iniziativa anche di carattere legale: secondo un’indagine che il sindacato sostiene di aver condotto in 4200 sezioni di tutta Italia, risulterebbe che 1.800 bambini su 98.000 non avevano compiuto i 3 anni al momento del loro inserimento a settembre.
"Ai dirigenti scolastici – sostiene CislScuola – ricordiamo il loro primario dovere di garantire la piena legalità dell’azione amministrativa e didattica, nel rispetto delle norme che regolano la vita e le attività delle scuole".
"Comportamenti "fuori legge", che mettono a rischio l’effettivo benessere degli alunni – conclude il sindacato di Francesco Scrima – saranno perseguiti dalla Cisl-Scuola con ogni mezzo".