Nel nostro piccolo lo avevamo scritto già in tempi non sospetti: l’organico dell’autonomia (o funzionale o potenziato come lo si voglia chiamare) sarà poca cosa. O meglio sarà sì di 40-50mila unità ma non è affatto detto che i docenti che ne faranno parte potranno davvero essere utilizzati per mirabolanti, quanto improbabili, attività progettuali.
Anzi, come andiamo sostenendo da almeno sei mesi quasi certamente la dotazione organica non potrà essere impiegata neppure per sostituire i docenti con l’incarico di vicepreside.
Adesso anche la Flc-Cgil sta manifestando tutti i propri dubbi e parla addirittura di un vero e proprio “bluff dell’organico potenziato”.
E allora a questo punto si comprendono anche i veri motivi per cui qualche giorno fa il Miur ha praticamente imposto all’USR dell’Abruzzo il ritiro di una improvvida circolare che conteneva una tabella nella quale i dirigenti scolastici avrebbero dovuto inserire tutti i dati per il calcolo dell’organico “potenziato” (in un impeto di ottimismo l’Usr dell’Abruzzo suggeriva persino di aggiungere altre righe nel caso in cui quelle disponibili nella tabella non fossero sufficienti, quasi a lasciar intendere che l’organico aggiuntivo potrebbe persino raggiungere numeri a due cifre).
Evidentemente il Miur ha voluto subito evitare che si diffondesse una idea del tutto sbagliata dell’organico dell’autonomia.
La Flc-Cgil contribuisce ora a far tornare tutti con i piedi per terra e spiega – con numeri e tabelle – che in realtà l’organico dell’autonomia basterà appena, ma forse neppure, per coprire i posti che normalmente vengono coperti con supplenze annuali.
D’altronde la legge, su questo punto, è chiara: tutti docenti che fanno parte dell’oganico dell’autonomia dovranno essere impiegati prioritariamente nella copertura dei posti vacanti.
Nel corso di quest’anno l’Amministrazione scolastica ha stipulato un numero di contratti annuali molto superiore a 100mila: quindi le assunzioni previste dal ddl scuola non consentiranno di avere docenti “liberi” per attività progettuali.
Flc-Cgil sottolinea anche un dato che avevamo già segnalato più volte nei giorni scorsi: “nello stesso DDL si dice (art. 10 c. 7) che sui posti per il potenziamento dell’offerta formativa che rimarranno vacanti (molti, visto che i docenti assunti in ruolo non sono sufficienti a coprire i poste necessari per il curricolare) non possono essere stipulati contratti di supplenza”.
Insomma, a quanto pare i veri nodi del ddl scuola non sono quelli del “preside-sceriffo” o della valutazione dei docenti, ma piuttosto quello degli organici che – come sempre da almeno 20 anni a questa parte – sono largamente insufficienti a garantire il buon funzionamento delle scuole.