Il problema della proroga dei contratti covid del personale Ata fino alla fine delle lezioni sta diventando una telenovela dal finale incerto. I soldi non sono sufficienti per prolungare tutti i contratti esistenti fino alla fine delle lezioni, quindi o si tagliano i contratti oppure si riduce il periodo di proroga.
Sarebbero solo 100 milioni di euro i soldi messi in legge di bilancio 2022 per consentire la proroga fino a giugno degli incarichi aggiuntivi a tempo determinato del personale Ata della scuola legati all’emergenza Covid. Mentre per i docenti non ci sono problemi per consentire ai contratti covid di arrivare fino al 30 giugno 2022, per il personale Ata, circa 22000 contratti a scadenza 30 dicembre 2021, non esistono le risorse complessive per prorogare tutti i contratti fino alla fine delle lezione del prossimo giugno 2022.
Per cui le ipotesi in campo sarebbero solo due, almeno di trovare i fondi necessari per la proroga di tutti i contratti fino a giugno 2022, quella di rinnovarli, tutti e 22 mila, fino al 31 marzo 2022, oppure di tagliarne 14 mila e lasciarne attivi, fino al termine delle lezioni, solamente 8 mila.
Poichè l’emergenza sanitaria è prorogata al 31 marzo 2022 e visto il fatto che l’organico covid Ata è funzionale allo stato di emergenza, è probabile che la proroga sarà applicata a tutti i contratti ma solo fino alla fine del mese di marzo 2022. Se poi, lo stato di emergenza venisse ancora prorogato, allora, con la ricerca di altri fondi, si potrebbe pensare ad un’ulteriore proroga fino a giugno 2022.
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