Ancora nessuna novità per l‘organico Covid, di cui fanno parte tutti coloro che sono stati assunti per via dell’emergenza sanitaria al fine di far fronte alla carenza di personale nelle scuole italiane. Al momento non si sa se il personale Covid raggiungerà la tanto agognata stabilizzazione. Sembra, ma al momento sono solo voci di corridoio, che nonostante l’ultima impennata di contagi si pensi all’eliminazione di queste figure dal comparto scuola.
Di recente è stato costituito, a tutela dei diritti di questi lavoratori, il Comitato per la riconferma dell’organico Covid, che spinge appunto verso la loro presenza negli istituti anche per l’anno scolastico 2022/2023. Un loro membro, Angelo Cascione, ci ha scritto esponendoci i dubbi e le preoccupazioni della sua categoria.
Secondo il nostro lettore la riconferma è necessaria in vista di un probabile aumento dei contagi Covid e della necessaria accoglienza dei molti bambini ucraini che con molta probabilità si appresteranno a frequentare le scuole italiane.
“Le necessità sul lavoro si ripropongono e l’organico Covid ha lavorato benissimo in questi due anni. Le macchine amministrative delle scuole hanno bisogno nuovamente di questo organico per lavorare bene. I contagi aumentano ancora e nelle scuole il personale ATA è poco rispetto alle necessità soprattutto in questo periodo in cui occorre nuovamente supporto adeguato”, ha specificato.
Il membro del Comitato lamenta il continuo ribadire, da parte del Governo, del fatto che non ci siano abbastanza fondi da destinare alla scuola, cosa che non starebbe avvenendo in altri ambiti.
“Caro energia, taglio cuneo fiscale, bonus fiscale 200 euro, RDC ecc. e alle scuole si dice sempre che non ci siano risorse?”, lamenta il nostro lettore, che sottolinea che la questione organico Covid non può essere sottovalutata nonostante la crisi di governo che imperversa: “Anche se vi è la crisi di Governo bisognerà prendere consapevolezza dell’urgenza al rientro della scuola per i motivi citati, dell’emergenza Covid che è ancora presente, dei bambini ucraini che frequenteranno le scuole italiane e delle scuole hanno necessità di personale rispetto alla condizione precovid”, ha concluso.
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