Anief spiega che nel documento “La Buona Scuola” si dice che l’organico funzionale dovrà servire per evitare il ricorso alle supplenze e che forse d’ora in avanti potrebbero essere gli stessi docenti a scegliere se essere titolari di posto ordinario o “titolari” di un posto di organico funzionale”.
Ciò comporterebbe che, soprattutto nella scuola secondaria, la sostituzione dei colleghi assenti sarà impossibile da effettuare in modo sistematico rispettando la coerenza di insegnamento tra docente assente e sostituto: alle classi potrebbero essere assegnati per le supplenze brevi dei docenti privi dell’abilitazione all’insegnamento delle disciplina priva del titolare di cattedra. Oppure, nella migliore delle ipotesi, arriverebbe a coprire il “buco” docenti in possesso di abilitazione in una materia affine.
“Si tratta di un pericolo che va scongiurato – dice Marcello Pacifico, presidente Anief – perché non porterebbe di certo verso alcuna buona scuola. I docenti neo-assunti o perdenti posto vanno infatti collocati sulle loro discipline d’insegnamento e non di certo utilizzati come tappabuchi. Se ci aggiungiamo che nella Legge di Stabilità è prevista la cancellazione dell’attuale figura del vicario del dirigente scolastico, che non reputiamo possa essere assegnata a neo immessi in ruolo o docenti privi di interesse e competenze adeguate per coprire il delicato ruolo, il caos che contraddistinguerà il prossimo anno scolastico è garantito”.
In tal modo, si snaturerebbe del tutto il motivo che ha portato alla necessità di introdurre l’organico funzionale, nel 2012: la costituzione di una Doa, una Dotazione organica aggiuntiva, che nel nostro Paese aveva avuto la luce già vent’anni prima per trovare un copertura di tutte le cattedre attraverso la costituzione di un organico di diritto dove i titolari venivano assegnati ai distretti e non alle singole scuole. Ma sempre sulla loro precipua disciplina.