Categorie: Politica scolastica

Organico funzionale o disfunzione organica?

Ormai ci siamo! Il giorno della verità sta arrivando e la curiosità di insegnanti, genitori e studenti si fa sempre più evidente.
Cosa dirà Renzi domani al Consiglio dei ministri sul futuro della scuola del nostro Paese? Quali saranno le novità di rilievo del piano scuola tanto atteso? Rimarremo stupiti come ha promesso il nostro Premier? Le domande che passano per la mente sono tantissime, ma le risposte si rincorrono rapidamente tra smentite, mezze verità, fantasie kafkiane e forse anche qualche acuta notizia reale.
Attendiamo di vedere nero su bianco, di leggere tra le righe del provvedimento, quali saranno le reali novità che cambieranno il volto del nostro sistema scolastico. Ci sarà oppure no l’aumento delle ore di servizio settimanale degli insegnanti? Si attuerà fattivamente l’organico funzionale o resterà in piedi il farraginoso meccanismo del passaggio da un organico di diritto  ad uno di fatto? Conseguentemente all’introduzione dell’organico funzionale si elimineranno realmente le supplenze brevi? Si risolverà l’annoso e atavico problema del precariato storico, con un corposo piano di assunzioni? Ci sarà l’introduzione dei livelli di carriera per docenti, la valutazione delle scuole e dei loro insegnanti? Sarà obbligatoria la formazione e l’aggiornamento per gli insegnanti? Si investirà realmente in edilizia scolastica e in sicurezza? Ci sarà un adeguamento stipendiale degli insegnanti su base meritocratica? Si premierà di più la quantità del lavoro svolto o la qualità? Sarà valorizzato di più il lavoro svolto in classe con gli alunni o il tempo speso per organizzare il lavoro? Verrà riconosciuto tutto il lavoro sommerso di quelle attività funzionali all’insegnamento svolte a casa?
Domande che troveranno già domani una risposta , infatti subito dopo il Consiglio dei ministri,  ci  si potrà orientare su quale verso prenderà la scuola pubblica italiana. Ma una domanda regna sovrana sulle altre: “Sarà organico funzionale o disfunzione organica?”. Delle due l’una, o verrà attuato finalmente l’organico funzionale di rete, in modo da dare soluzione ai vari casi di soprannumero ed esubero, oppure si rischierà la disfunzione organica dei docenti. Ma cosa intendiamo per disfunzione organica dei docenti? Si tratta di provvedimenti volti ad aggravare i carichi di lavoro e le ore settimanali di servizio degli insegnanti, riducendo al contempo i diritti contrattuali. Nella disfunzione organica dei docenti rientra ovviamente la parità dello stipendio e il blocco dei contratti per un altro biennio.
Tra l’altro l’organico funzionale di rete, che è già inserito nel nostro ordinamento legislativo, e precisamente all’art.50 della legge 5/2012, è strettamente vincolato alle restrizioni dell’art.64 della legge 133/2008. Non vorremmo che si barattasse questo finto organico funzionale di rete, che è funzionale solo sulla carta, con una vera e propria disfunzione organica  dei docenti, fatta di leggi peggiorative ed abrogazioni di parti contrattuali. A pensare male si fa peccato, ma , come spesso capita, poi ci si azzecca anche. Non vorremmo essere cattivi profeti della prossima riforma della scuola, che potrebbe pesare fortemente sulle deboli spalle dei malmessi insegnanti.

Lucio Ficara

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