L’attivazione dell’organico potenziato si prospetta complicata tanto che i tempi previsti dal Ministero (entro novembre il personale dovrebbe essere assegnato alle scuole) sembrano difficili da rispettare.
Il punto critico della vicenda sta nel fatto che quasi certamente non basterà che le scuole mettano a punto la richiesta di organico; sarà indispensabile che, come prevede espressamente la legge, l’organico sia collegato al piano dell’offerta formativa che dovrà a sua volta essere valutato e in qualche modo “validato” dall’Ufficio scolastico regionale in relazione alle risorse umane e finanziarie complessivamente disponibili e assegnate dal Ministero dell’Istruzione.
C’è poi da dire che la legge prevede espressamente che le scuole possano adottare il POF entro il mese di ottobre; questo vuol dire che solo agli inizi di novembre gli Usr disporranno di tutte le richieste delle scuole e se si vuole che la distribuzione delle risorse disponbili avvenga non casualmente ma secondo criteri oggettivi e in modo razionale bisognerà concedere un po’ di tempo agli Uffici regionali che, in alcuni casi, avranno da esaminare centinaia e centinaia di POF e relativi piani di intervento. Difficile pensare che tutto questo lavoro possa essere svolto in 15 giorni e quindi la chiusura definitiva dell’intera procedura (compresa ovviamente l’assunzione in servizio dei docenti assunti) potrà avvenire nel mese di dicembre.
D’altra parte già nel mese di giugno il Ministero – consapevole dei tempi necessari – aveva tentato di accelerare i tempi sollecitando gli Usr ad invitare le scuole a iniziare a predisporre almeno una prima ipotesi di organico dell’autonomia. Sappiamo come è finita: sindacati e movimenti avevano risposto con un vero e proprio sbarramento di fuoco sottolineando come qualsiasi delibera degli organi collegiali sarebbe risultata illegittima in mancanza di una legge. Inutile dire che si sarebbe benissimo potuto predisporre proposte non definitive da rivedere eventualmente nei primi giorni di settembre.
Il clima era troppo acceso, altrimenti si sarebbero potute percorrere strade già ampiamente sperimentate in precedenti occasioni quando, in attesa di precise disposizioni normative o contrattuali, gli stessi sindacati avevano convenuto sulla possibilità di applicare norme ancora da perfezionare. Ma erano altri tempi ed è inutile parlarne.
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