Giorno dopo giorno, il quadro delle assunzioni e degli organici si sta chiarendo.
L’esodo dal sud verso il nord sarà meno esteso di quanto poteva apparire in precedenza.
Ma ci sono altri elementi di cui è bene tenere conto anche se, per fare una analisi più precisa, bisognerà attendere i dati delle disponibilità e degli aspiranti al ruolo suddivisi per regioni, province e classi di concorso.
Per ora resta il fatto che, per i precari del sud, la situazione si sta rivelando meno grave del previsto in quanto dopo le operazioni relative alle fasi 0 e A risultano liberi ancora molti posti (più di 18mila a livello nazionale, anche se prevalentemente al centro-nord). Poi va considerato che un certo numero di precari deciderà di optare per la supplenza annuale sui posti dell’organico di fatto (non meno di 500 in Sicilia, 250 in Puglia, come pure in Calabria e in Campania).
C’è inoltre da tenere conto del fatto che fra le 71mila domande di immissione in ruolo presentate entro il 14 agosto ce ne sono moltissime (si parla di 10/15mila) che per le più svariate ragioni non sono ammissibili (si tratta di docenti già assunti nelle fasi precedenti) o che di fatto non potranno essere accolte (per esempio domande di insegnanti dell’infanzia).
Intanto sta anche emergendo un altro dato non facile da interpretare: la percentuale di docenti che non hanno presentato domanda sarebbe molto alta nelle regioni del nord; c’è chi sostiene che questo dimostra che non sono solo i docenti del sud a temere l’esodo; c’è però anche un’altra possibile spiegazione, sulla quale finora non ci si è soffermati molto, ma che forse può servire a comprendere meglio lo scenario complessivo: le GAE non sono mai state “ripulite” in modo accurato dal Minsitero e in esse risultano inseriti docenti che nel frattempo hanno trovato un’altra occupazione. L’alta percentuale di rinunce al nord si può forse spiegare in questo modo, perchè è proprio al nord che ci sono maggiori opportunità occupazionali.
E c’è ancora un altro elemento che non è stato adeguatamente evidenziato: tutti ormai concordano sul fatto che i posti dell’organico potenziato rimarranno inutilizzati per un buon 20 per cento (dato di cui la nostra testata aveva parlato per prima), ma nessuno ha formulato ipotesi sulla ripartizione geografica di tale “inutilizzo”.
Ma è ormai chiaro che i posti del sud saranno utilizzati al 95% o anche più proprio perchè i docenti che hanno fatto domanda di assunzione sono in numero ampiamente superiore ai posti disposinibili. I 15mila posti inutilizzati si concentreranno quindi al nord. Ora, poiché al nord i posti di organico potenziato sono circa 23 mila, è facile concludere che nelle regioni settentrionali l’organico dell’autonomia si ridurrà a ben poca cosa.