L’ “organico potenziato” sembra avere ormai il tempo contato: forse non l’anno prossimo, ma quasi certamente nell’arco di due tre anni il “potenziamento” resterà poco più che un ricordo.
I segnali ci sono tutti e sono stati già descritti dalla nostra testata.
D’altronde il meccanismo non è dei più limpidi: è ormai noto il fatto che le scuole chiedono posti di lettere o di matematica e si vedono invece assegnati educazione fisica o storia dell’arte. Per non parlare dei casi abnormi e paradossali di insegnanti di filosofia “spediti” in istituti professionali o di insegnanti di stenodattilografia (materia che tutti pensavano scomparsa da tempo immemorabile) in scuole secondarie di primo grado o in licei classici e scientifici.
Ma le situazioni più pesanti sono quelle in cui i docenti del potenziamento vengono utilizzati per coprire i posti tuttora vacanti sui quali – per le più svariate ragioni – non di riesce a nominare nessuno. Peraltro è anche normale che anzichè lasciare una classe scoperta senza insegnante si preferisca un aggiustamento ricorrendo al personale docente disponibile.
Non bisogna poi dimenticare che il comma 65 dell’articolo 1 della legge 107 è del tutto inequivocabile: “Il personale della dotazione organica dell’autonomia e’ tenuto ad assicurare prioritariamente la copertura dei posti vacanti e disponibili”.
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