Le proteste e le lamentele sulle modalità di impiego dei docenti dell’organico potenziato stanno progressivamente aumentando.
Non passa giorno senza alla nostra redazioni arrivino segnalazioni o richieste di chiarimento su presunte irregolarità; il malumore, nei social, è chiaramente percepibile.
Molti parlano di demansionamento e raccontano vicende ai limiti del paradossale: insegnanti del potenziamento impiegati per supplenze qua e là, magari anche interrompendo il progetto in atto o docenti di arte che devono occuparsi dell’educazione ambientale.
Senza contare gli insegnanti – numerosi, per la verità – che raccontano di situazioni davvero strane: “Non riesco a lavorare in una nessuna classe, perchè i colleghi non accettano nessun mio progetto”.
Al netto dei problemi insiti nella legge 107, è però evidente che alcune situazioni anomale (e quella del docente che si lamenta del fatto che nessun collega accetta il suo progetto rientra fra queste) sono dovute in gran parte da una cattiva organizzazione della scuola.
Intanto va detto che l’organico potenziato va utilizzato secondo le finalità stabilite dal collegio dei docenti nel Piano triennale dell’offerta formativa.
E’ vero che spesso le richieste delle scuole non sono state soddisfatte dal Ministero che alla richiesta di un docente di scienze e uno di lettere ha risposto assegnando un docente di musica e uno di arte.
Ma è del tutto evidente che a questo punto gli organi collegiali della scuola, dovrebbero rivedere il Piano dell’offerta formativa (la legge stessa ne prevede la revisione entro il 31 ottobre) per adeguarlo alle risorse effettivamente disponibili.
In assenza di iniziativa degli organi collegiali è evidente che il dirigente scolastico deve comunque garantire il pieno utilizzo del personale assegnato.
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