L’Ufficio scolastico regionale del Veneto ha preparato un documento per l’organizzazione dell’alternanza scuola-lavoro. Si tratta di un’agenda, contenente linee ed esempi di strumenti operativi utili per l’azione dei dirigenti scolastici.
L’alternanza scuola-lavoro, nasce per avvicinare la scuola all’impresa e favorire quindi maggiori opportunità di apprendimento per i giovani in prospettiva occupazionale.
Introdotta nella legislazione italiana con il “Progetto ‘92”, e definita anche “Terza Area professionalizzante”, l’iniziativa ha consentito agli studenti del biennio di specializzazione degli Istituti Professionali di Stato di alternare al normale percorso scolastico, periodi di permanenza in azienda, finalizzati a sperimentare le conoscenze apprese a scuola e dunque ad acquisire competenze operative “professionalizzanti”.
Dieci anni più tardi tale metodologia viene estesa percorsi di tutte le scuole secondarie di II grado. L’art. 4 della legge delega n. 53 del 28/03/2003 infatti, sancisce il principio che l’alternanza scuola-lavoro entri a pieno titolo nel curricolo didattico dell’istruzione secondaria di II grado.
A disciplinare le modalità di realizzazione provvede il successivo D. Lgs n. 77 del 15/04/2005, disponendo che gli studenti che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età, durante il percorso di studio del secondo ciclo, debbano alternare periodi di studio e di lavoro.
La legge n. 107/2015 “La Buona Scuola” ha infine trasformato l’alternanza scuola-lavoro in pratica strutturale, rendendola obbligatoria per tutti gli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle scuole secondarie di II grado. La normativa prevede un minimo di 400 ore di alternanza nel triennio per gli studenti degli istituti tecnici e professionali e 200 ore per quelli dei licei.
Per incentivarne l’efficacia, il Governo ha inoltre introdotto specifici incentivi per l’assunzione a tempo indeterminato, tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2018, di giovani che abbiano svolto periodi di alternanza scuola-lavoro.