Nelle recenti linee guida sull’orientamento contenute nell’ultimo decreto firmato dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara si dà ampio spazio alla formazione dei docenti. “L’orientamento è un processo non episodico, ma sistematico. A questi fini – negli anni scolastici 2023/2024, 2024/2025, 2025/2026 – l’Orientamento diviene priorità strategica della formazione, nell’anno di prova e in servizio, dei docenti di tutti i gradi di istruzione”, così si legge nel documento. VAI AL CORSO
Ogni scuola, nella sua autonomia, sceglierà come strutturare questo monte ore, che non deve necessariamente prevedere una rigida scansione oraria di tipo settimanale e che può essere eventualmente utilizzato anche in orario extracurricolare.
Come vanno “pensate” queste 30 ore? Nel documento si precisa che questi moduli “non vanno intesi come il contenitore di una nuova disciplina o di una nuova attività educativa aggiuntiva e separata dalle altre. Sono invece uno strumento essenziale per aiutare gli studenti a fare sintesi unitaria, riflessiva e interdisciplinare della loro esperienza scolastica e formativa, in vista della costruzione in itinere del personale progetto di vita culturale e professionale, per sua natura sempre in evoluzione”.
Ciò che le linee guida comunque stabiliscono è che queste trenta ore vanno interpretate e utilizzate dalla scuola secondo criteri didattici di effettiva personalizzazione degli apprendimenti. Si stabilisce inoltre che un portfolio digitale (l’E-portfolio) inquadrerà in modo unitario il percorso scolastico degli alunni e degli studenti, accompagnandoli nelle scelte, insieme con le famiglie, soprattutto nei momenti di passaggio di ciclo o verso il lavoro o l’istruzione terziaria.
Ovviamente, la questione che si apre è come impostare queste 30 ore e cosa esse comporteranno negli equilibri delle prassi quotidiane e di lavoro per un consiglio di classe. Si può certamente pensare a momenti extracurricolari aggiuntivi, ma potrebbe non essere necessario. Basterebbe puntare infatti sulle naturali competenze orientative che ciascuna disciplina è di per sé in grado di sviluppare negli allievi.
Questo può comportare però dei cambiamenti significativi nella didattica, perché significa utilizzare il valore formativo delle singole discipline e piegarlo in direzione orientante per gli studenti. Ai punti 4.2 e 4.3, si legge, infatti: “L’attività didattica in ottica orientativa è organizzata a partire dalle esperienze degli studenti, con il superamento della sola dimensione trasmissiva delle conoscenze. […] L’orientamento inizia, sin dalla scuola dell’infanzia e primaria, quale sostegno alla fiducia, all’autostima, all’impegno, alle motivazioni, al riconoscimento dei talenti e delle attitudini, favorendo anche il superamento delle difficoltà presenti nel processo di apprendimento“.
Ogni disciplina può diventare uno strumento per aiutare gli allievi a conoscersi maggiormente, a riconoscere e interpretare il loro potenziale, i loro interessi e valori, le loro intelligenze, curiosità e attitudini, i loro stili, le loro passioni o, perfino, vocazioni in germe, in un dialogo costante con la dimensione extrascolastica.
Si può facilmente prevedere un iniziale “disorientamento” della scuola nella gestione di questo cambiamento, che appare non da poco.
Su questi argomenti il corso Il nuovo orientamento scuola, in programma dal 6 marzo, a cura di Giovanni Morello.
Il corso intende offrire ai docenti idee, linee direttrici e strumenti operativi per la strutturazione di percorsi didattico-educativi che consentano, anche attraverso l’insegnamento disciplinare e interdisciplinare, lo sviluppo di competenze orientative negli allievi, fondamentali per l’elaborazione del loro progetto di vita e per rendere efficaci scelte e decisioni che ne derivano.
La Tecnica della Scuola, ente di formazione accreditato dal ministero dell’Istruzione e del Merito, offre un’ampia offerta formativa tra webinar, percorsi in e-learning, certificazioni e corsi rivolti alle scuole e corsi di preparazione ai concorsi.
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Per gli istituti scolastici interessati, sono disponibili i percorsi formativi Next Generation Classrooms e Next Generation Labs e il percorso di accompagnamento e supporto personalizzato Accompagnamento, co-progettazione e consulenza personalizzata per gli spazi della scuola nell’ambito del progetto Next Generation Schools in collaborazione con Casco Learning.
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