
Se ne parla da tempo e ogni tanto, come sta accadendo in questi giorni, se ne torna a parlare: nel Regno Unito le scuole da anni (a partire dal 2018) stanno rimuovendo dalle pareti gli orologi analogici, in particolare dalle aule d’esame. La ragione? Sempre più studenti faticano a leggere l’ora sui tradizionali quadranti con le lancette e quindi l’obiettivo degli istituti britannici è soprattutto quello di ridurre lo stress durante gli esami.
Meglio quindi gli orologi digitali, con cui sono abituati a interagire sui propri dispositivi tecnologici, che permettono agli alunni di tenere meglio sotto controllo il tempo a disposizione.
Il motivo principale di tale scelta è la chiarezza immediata del passare dei minuti: con un semplice sguardo, gli studenti possono leggere l’ora senza dover interpretare la posizione delle lancette, riducendo così il rischio di ansia e confusione, fattori che possono compromettere le performance durante le verifiche e le prove d’esame.
La lettura dell’orologio: un’abilità destinata a scomparire?
La lettura dell’orologio è molto importante per i bambini e le bambine che, oltre a comprendere il muoversi delle lancette, iniziano anche a fare proprio il concetto di tempo e quindi la differenza tra ore, minuti e secondi.
Apprendere l’uso funzionale dell’orologio e sviluppare la capacità di leggere l’ora rappresentano abilità cognitive e di autonomia fondamentali, così come riuscire a organizzare autonomamente il tempo a disposizione, gestendo in maniera efficace le proprie attività quotidiane.
Secondo un sondaggio nazionale britannico, i bambini tra i 10 e i 12 anni non riescono a dire l’ora osservando un orologio analogico; anche i liceali hanno difficoltà a leggere l’ora con le lancette, e questo accade perché computer e smartphone segnano l’ora solo con le cifre.
Il sopravvento dell’orologio digitale
Negli ultimi decenni con l’affermarsi degli orologi digitali, dell’ora segnata sugli smartphone e grazie alla presenza sempre più diffusa degli assistenti vocali casalinghi, ai quali si chiede anche l’ora, si è andata perdendo la capacità di leggere gli orologi analogici.
Una recente indagine condotta in Svizzera conferma attraverso la voce degli insegnanti che tale difficoltà non sia solo prerogativa dei più piccoli ma anche di ragazzi già adolescenti e oltre. Tra le testimonianze raccolte infatti, in più di un’occasione i ragazzi compresi in una fascia di età tra i 17 e i 20 anni, si sono ritrovati a dover ammettere di aver perso l’abitudine di leggere le lancette, avendo sempre a disposizione un quadrante digitale.
Cosa accade nelle scuole italiane?
Non ci sono indagini o ricerche ufficiali, ma è sufficiente guardarsi intorno e la scomparsa degli orologi analogici dalle aule è evidente. La perdita delle competenze legate alla capacità di leggere l’orologio digitale preoccupa?